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La Felsa di Salerno scende in campo contro il caro-benzina

Il costo del carburante nelle stazioni di servizio continua a crescere e la Felsa Cisl Salerno lancia una proposta a tutela dei gestori e dei consumatori. “Vincolare le compagnie petrolifere a variare il prezzo dei carburanti alla pompa per un periodo predeterminato”, questa la richiesta della sindacato cislino di categoria. “Occorre recuperare per i carburanti il meccanismo di adeguamento periodico del prezzo alla pompa, come avviene per gas ed elettricità. Non bastano gli appelli alla responsabilità dei petrolieri, inviati in questi anni dalle varie istituzioni politiche ed economiche. E’ evidente che ogni compagnia attua la propria variazione per i tre mesi successivi. Nessuna interferenza da parte dello Stato, quindi, ma una decisione in autonomia della compagnia. Su queste azioni sollecitiamo il presidente dell’Antitrust ad aprire un’inchiesta in merito per fare luce sul caro prezzi. Il Governo nazionale e l’Autorità dell’Energia devono fissare criteri trasparenti di adeguamento del prezzo del greggio e del prezzo alla pompa, affidando alla stessa Autorità il controllo e il monitoraggio”. Per la Felsa “è necessario porre fine ai ‘monopoli verticali’ rappresentati dalle compagnie petrolifere, che estraggono petrolio e vendono benzina al pubblico. Le major petrolifere sono in grado di fissare sia il prezzo di acquisto al rivenditore, sia il ‘prezzo raccomandato’ al pubblico”. La proposta lanciata dalla Felsa salernitana non violerebbe le regole comunitarie: “Per i consumatori ci sarebbe un grande vantaggio: conoscere la compagnia più conveniente “. Infine, la Felsa Cisl Salerno lancia un appello alle autorità e chiede i “distributori bianchi” (cioè non legati alle grandi compagnie petrolifere) sposando l’iniziativa dell’Adiconsum: “Le nuove impennate dei prezzi di benzina e gasolio, considerando una media di 15-20mila chilometri l’anno e un consumo di 800-1000 litri, costringono un automobilista a spendere 150 euro in più. Che salgono fino a 200 euro per una famiglia media, perché per ogni nucleo familiare circola in media un veicolo e mezzo. Per questo, insieme all’Adiconsum Salerno, chiediamo che anche in città possano esserci i cosiddetti “distributori bianchi” e che i gestori siano obbligati a esporre i prezzi sui totem.