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Don Biagio Napoletano, Vicario Generale: “Lettera punto d’arrivo del cammino iniziato dopo episodi dello scorso anno”

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20140610_napoletano_don_biagioLa pietà popolare vera e propria scuola di fede utile nella misura in cui aiuta la nostra conversione. L’Arcivescovo di Salerno, Monsignor Luigi Moretti, ha affidato ad una lettera Lettera-Mons.-Moretti-pdf-1 il suo pensiero ed i suoi suggerimenti per celebrare nel rispetto delle istanze spirituali e liturgiche la festa di San Matteo: patrono di Salerno. Per una opportuna conoscenza del documento, ecco la riflessione del Vicario Generale della Diocesi di Salerno, Campagna Acerno: don Biagio Napoletano. “Potremmo dire che questa lettera costituisce il punto di arrivo di un cammino iniziato subito dopo gli eventi incresciosi e dolorosi verificatisi lo scorso anno in particolare durante la processione. Il Vescovo, come un padre dal cuore ferito, ha aperto il suo cuore alla famiglia dando le sue indicazioni impportanti e chiare. Chi vive all’interno della Chiesa conosce la presenza di un Magistero Ordinario e di due documenti che riguardano la pietà popolare e le disposizioni date dalla Conferenza Episcopale Campana; ed in più attraverso l’attualizzazione del nostro documento diocesano relativo all'”Evangelizzare la pietà popolare”. Da questi tre documenti il Vescovo ha tirato le sue considerazioni ed in seguito sono sono nate anche le indicazioni. Chi ha una memoria non corta ricorda che nn c’è stato nessun cambiamento rispetto allo scorso anno per le soste, saranno tre, con conferma per l’abolizione della fermata alla Guardia di Finanza ed al Comune; ed è stato già concordato di dare la possibilità ai fedeli, in via dei Principati e Corso Vittorio Emanuele verso le poste centrali, di assistere alla rotazione delle statue con le proprie preghiere. Nn si parla di arretramento rispetto allo scorso anno, quindi, come per la preghiera nell’atrio del Duomo. Se ci sono state strumentalizzioni, attraverso la lettura del documento, queste sono false ed in tale senso non ci sono vincitori e vinti. La processione è itinerante e si sperimenta così la gioia di stare insieme. Con i portatori, in particolare, si è fatto un cammino per avvicinarli alla Chiesa perchè non ha senso portare le statue sulle spalle se la dovazioni non è nel cuore. La sosta, la fermate, l’entrara sono tutti fatti secondari rispetto alla testimonianza esterna di una gioia che viviamo per le strade ed in casa. La testimonianza in preghiera per la città rende sicuramente un sorriso, soprattutto per chi ci guarda con invidia, per è un popolo, quello salernitano, che vive il Vangelo”.

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Scritto da su 29 Giugno 2015. Archviato in In evidenza, Mondo cattolico, Notizie. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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