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Primi giorni di apertura per la mostra “More Barocco” presso la Pinacoteca Provinciale di Salerno, che si può visitare fino al 15 gennaio, e già molti sono gli apprezzamenti per un’iniziativa che desta interesse sia negli appassionati del settore che nei visitatori. Ospitata una particolare esposizione di dipinti del Seicento e Settecento provenienti solo da diverse collezioni private cittadine, cosa che testimonia l’amore e l’attenzione dei privati per il Barocco meridionale. Accanto ai maestri affermati del calibro di Luca Giordano, Mattia Preti e Francesco Guarino, si ricorda il francese Gaspar Dughet e i pugliesi Miglionico e Menzele, rispettivamente coniugatori e seguaci dei maestri Giordano e Solimena.
D’altro canto la maggior parte delle opere antiche e monumentali presenti nel centro storico della città appartengono al periodo barocco e molte di esse risalgono agli interventi di ricostruzione, posteriori ai terremoti del 1688 e del 1694, che riguardarono, tra gli altri, la Cattedrale e la chiesa dell’Annunziata dove sono presenti gli architetti Guglielmelli e Sanfelice, scultori e marmorari come Matteo Bottigliero, i fratelli Raguzzini e Virgilio Ogna. Ma sono soprattutto i nuovi palazzi signorili, con il loro inserimento nel tessuto urbano, a promuovere una trasformazione urbanistica e spaziale con le loro scale aperte nei palazzi Genovese, Conforti, Ruggi D’Aragona e Copeta. La scultura, che a Salerno ha inizio con gli interventi nella cripta della Cattedrale con la realizzazione della doppia statua di San Matteo di Michelangelo Naccherino, trova poi in Matteo Bottigliero la personalità più rappresentativa per la cultura locale. Si può contattare il sito: www.incampania.it oppure il tel. 800.223366 per ulteriori informazioni.
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