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Da noi sono in pochi a non rispettare la tradizione, fosse anche per il piccolo segno concentrato della grotta, cuore pulsante e baricentro cosmico di ogni allestimento presepiale. In casa piccolo o grande che sia, persino nella vetrine dei negozi e naturalmente nelle parrocchie, nel nostro Duomo in questi giorni c’è per esempio una mostra di rilievo europeo. Poi ci sono i presepi per così dire permanenti, stelle fisse che sono diventati appuntamenti tradizionali, motivi di identificazione, segni non solo del Natale ma addirittura della salernitanità. E’ il caso del presepe dipinto del maestro Mario Carotenuto, allestito nella sala S. Lazzaro, con i suoi tanti motivi originali. In primis l’idea di realizzare delle sagome dipinte ad altezza naturale, facendo entrare nel mondo magico del presepe personaggi reali, nomi illustri e gente della strada. Una galleria di personaggi ritratti dal vero, un modo di fare storia attraverso il presepe. E poi una magia unica e irripetibile di luci, atmosfere e suoni. Senza non sarebbe la stessa cosa. Quest’anno un pezzo del presepe di Carotenuto è stato esportato a Corciano, dove avrà una visibilità europea. Un altro presepe da non perdere è quello di S. Agostino, nella sala S. Antonio de’ Nobili, che riproduce i monumenti principale di Salerno ed è allestito da un gruppo di amici che ha fatto letteralmente crescere generazioni di ragazzi intorno all’esperienze della costruzione di un idea e di un sogno. Ci sono poi le grandi mostre: una all’Addolorata; un’altra nelle sale del Cral della Provincia di Salerno (vicino chiesa del Crocifisso) ed un’altra ancora presso gli spazi della chiesa dell’Immacolata a piazza S. Francesco. E’ un mondo diviso tra storia e religione tutto da scoprire, alla ricerca dei cento e più presepi come quelli viventi. Altro capitolo. C’è quello organizzato dall’associazione culturale “Tutto&Arte” in programma da venerdì 25 dicembre presso il parco di via Fornari a Mercatello a quello che ogni anni propone l’antico casale di Alessia a Cava de’ Tirreni.
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