Oggi è |
Un passo alla volta. Precisiamo, però, che non si è ancora a conoscenza dell’obiettivo da raggiungere. Un obiettivo che interessa la Salernitana. Evitare brutte figure ed accettare il declassamento di categoria o tentare il tutto per tutto pur considerando che l’impresa sopravvivenza cadetta è molto più che ardua? Un doppio interrogativo, al momento, con una sola e netta risposta. Le dirette concorrenti dei granata corrono. Sciano, con tanto di slalom, stando a guardare e sentire le temperature di questo periodo. Ascoli, Cittadella, Albinoleffe e Mantova (lombardi, penultimi in classifica, a più sette sulla Salernitana) fanno un sol boccone dei malcapitati avversari. Qualcuno inciampa, vedi il Piacenza, ma in tutto questo sono sempre i campani a non ingranare la marcia giusta. Nella trasferta di Vicenza, non irresistibile, ci si mette poi anche l’ennesimo legno colpito (stacco aereo di Kyriazis e base del palo) durante un torneo, che ad oggi, non ha prodotto nemmeno un briciolo di buona sorta. La dea, insomma, è solo bendata. Il pareggio ad occhiali finale, tra qualche lampo dell’accoppiata offensiva Caputo-Fava a cui hanno risposto senza convinzione i biancorossi Bjelanovic e l’ex Sestu, non ha accontentato proprio nessuno. Certo, dopo il mortificante kappaò interno con il Brescia all’undici di Grassadonia (rivoluzionato con gli ingressi di Bastrini, Balestri, Statela, Caputo) non si può certa imputare l’impegno. Quello, a dire il vero, c’è sempre stato. A mancare, purtroppo, è un duo da linfa vitale. Quello composto da qualità e quantità. Ed attualmente, vestendo i panni del fanalino di coda, anche il ds Salerno ha difficoltà a scovare in un mercato di riparazione con la saracinesca mestamente chiusa
Link breve:
Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi