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Mai così male, è talmente evidente. Non sai nemmeno a cosa aggrapparti. Ma Salvioni è un allenatore onesto: «Abbiamo perso la fame dei tempi belli». Se lo dice lui. «Non abbiamo più quella voglia di lottare che ci ha permesso di arrivare fin lassù». Si sforza di ridere, stavolta non gli riesce. L’analisi è lucida, l’umore è di uno che dal 2010 viaggia alla media di un punto a partita. Dalla Triestina alla sfida dell’Arechi, passando per Mantova e lo scontro diretto con il Lecce. Appagati? «Se fosse così saremmo messi male. Dobbiamo riprenderci subito, a partire dal recupero di Cittadella». Uno prova a scoperchiare il pentolone: colpa del deferimento? «Non ha inciso per niente. In settimana abbiamo lavorato come al solito. Dobbiamo riconoscere i meriti della Salernitana che ci ha fatto capire subito, con alcuni falli di gioco, che comandavano loro». E’ mancata la reazione. «Una volta preso il primo gol ci siamo demoralizzati. Da lì non c’è stata più partita». L’ha detta grossa, se ne rende conto. Ecco perché ingrana la retromarcia: «In realtà non siamo mai stati in partita. Loro sono scesi in campo più cattivi e determinati». Torna sul rigore di Merino. La dinamica dell’azione proprio non la digerisce. «Abbiamo commesso lo stesso errore fatto contro il Lecce, attaccando il portatore di palla, anziché temporeggiare». Andrea Milani spiega: «Il modulo con il rifinitore dietro agli attaccanti ci fa soffrire. Merino è un funambolo, d’accordo, ma più che le sue qualità ci ha messo in crisi la posizione che occupava in campo». Nella terra di nessuno, tra la linea di centrocampo e quella d’attacco. Sa di messaggio all’allenatore. L’altro è per la squadra: «Subire una ripartenza su un calcio d’angolo a nostra favore non è il massimo». Poi racconta il suo fallo: «Ero in ritardo su Caputo: l’ho steso». Dopo l’1-0 ti aspetti un’altra Ancona. E invece. «Non penso sia stata una questione di concentrazione. Bravi loro, piuttosto». Come si riparte? “Come al solito. Mica siamo all’ultima spiaggia». Lo era la Salernitana. Ersilio Cerone, tecnico dei granata (Grassadonia, sprovvisto di patentino di prima non può rilasciare dichiarazioni), gonfia il petto: «La differenza di classifica tra le due squadre non si è vista. Lo sapevo che valevano più di quanto abbiamo dimostrato finora. Questo è un segnale importante: possiamo venirne fuori».
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