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Fantasia, per i filosofi è la facoltà che porta a idee non legate alla realtà, ma anche ciò che conduce alla creazione artistica. Ma qualcuno ci farà notare come questo è un tg sport e come tale si occupa di sport, di calcio in modo particolare. Ed è proprio per questo che si parla di creazione artistica, anche con un po’ di fantasia. Appunto. Arriviamo subito al punto. La creazione artistica la si può ottenere anche dando del “tu” ad un pallone. Ed è quello che accade, con incredibile facilità, ad un calciatore della Salernitana. Roberto Merino, sì proprio lui, il peruviano dal tocco che incanta. Era accaduto lo scorso anno, dopo diverse incomprensioni tattiche. Accade anche oggi, al termine di un periodo sfortunatissimo. Iniziato, purtroppo, durante il romitaggio estivo. Oltre quattro mesi per recuperare e la Salernitana, senza fantasia, non ha lasciato il segno. Merino indossa la maglia da titolare per la prima volta quest’anno e sabato decide di trascinare i granata al successo. Sforna assist come fossero gocce di pioggia, ma di un vero e proprio diluvio, non è assistito dalla buona sorte quando colpisce il palo su calcio piazzato, trova la marcatura personale dagli undici metri e danza sulla sfera quando è il momento di controllare e servire, sul classico piatto d’argento, il pallone del raddoppio a Dionisi. Per Merino, solo l’inizio di una storia infinita? E che non si tratti della pellicola cinematografica americana.
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