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La famiglia al centro del messaggio di monsignor Pierro nella festa per Don Bosco

“La presenza dei figli di don Bosco e delle figlie di Maria Ausiliatrice sono un punto di riferimento per la città e la diocesi”. Sono state queste le parole con le quali monsignor Gerardo Pierro concluso la sua omelia per la messa celebrata in occasione della festa di S. Giovanni Bosco, nella chiesa a lui dedicata, nel quartiere Carmine di Salerno. Centinaia i fedeli presenti. Famiglie intere hanno fatto festa al santo dei giovani. L’incontro ha chiuso il ciclo di iniziative che per una settimana ha puntato i riflettori sul “carisma” del fondatore dei Salesiani. La domenica di festa ha avuto inizio con la messa dei bambini alle ore 10, seguita dalla processione che ha portato per le strade del quartiere la statua di don Bosco. La pioggia non ha fermato il corteo che ha seguito il percorso come da programma.  Di ritorno , poi, tutti in oratorio. Alle 12 la celebrazione della messa presieduta dall’arcivescovo di Salerno, monsignor Gerardo Pierro, che parlando ai tanti fedeli presenti in chiesa, ha ricordato perché don Bosco ha prediletto i giovani: “egli vedeva nei giovani l’impronta del signore. Lì c’era il volto di Cristo”. Nel tracciare un profilo del padre delle congregazioni salesiane monsignor Pierro ha posto l’attenzione sul concetto di educazione: “educare è un’esigenza del cuore, ricco di comprensione per i fratelli, ricco di amore di Dio”. Poi il riferimento alla famiglia e alla sua unità: “attenzione alla famiglia significa attenzione ai figli. La famiglia è il luogo di educazione”. Rivolgendosi alle mamme ed ai papà presenti, l’arcivescovo ha ribadito che nel dialogo tra genitori e figli “non tanto la severità sortisce gli effetti sperati, quanto la comprensione e l’ascolto”.