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La Presentazione di Gesù al tempio, Lui luce del mondo, per offrirlo al Padre- quaranta giorni dopo il S. Natale- è la festa che celebriamo oggi, 2 febbraio e che chiude le celebrazioni natalizie. Il cammino verso la Pasqua con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone è aperto. L’offerta di Gesù , compiuta nel tempio, prelude alla sua offerta sulla croce.
La festa delle luci è un tripudio di segni per ciascun credente. Oggi ogni celebrazione eucaristica viene preceduta dalla piccola processione all’altare del sacerdote e di tutto il popolo di Dio con le candele accese e benedette, segno della fede che arde nel cuore di ogni credente e della fiducia che ciascuno deve saper trasmettere al mondo il virtù della fede.
Il rito della benedizione delle candele, di cui si ha testimonianza sin dal X secolo, si ispira alle significative parole del santo Simeone:” I miei occhi hanno visto la tua salvezza preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti”. Da questo significativo rito prende il nome della “candelora”, la festa di coloro che hanno visto il Risorto e testimoniano con la vita questa gioia profonda e costante.
Si celebra oggi anche la 14° Giornata della vita consacrata e il nostro Arcivescovo presiede la S.Messa nella cattedrale primaziale alle ore 17.00 con la partecipazione di tutte le consacrate e i religiosi della nostra diocesi.
E’ utile ricordare che questa data è stata storicamente importante nel tempo. Il 2 febbraio l’imperatore Giustiniano decretò festa in tutto l’impero d’Oriente. Verso la metà del VII sec. Papa Sergio I istituì la più antica delle processioni penitenziali romane che partiva dalla chiesa di S.Adriano al Foro e si concludeva a S.Maria Maggiore. L’essere luce può nascere solo dall’umiltà.
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