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In una strada di Salerno, come in altre ventidue città italiane, sabato mattina arriveranno i volontari di Greenpeaceper lanciare la campagna di informazione “Nuclease65”. A tutti gli interessati saranno distribuiti pacchetti di finte pillole allo iodio comprensive di materiale informativo sui problemi alla salute causati dal nucleare. L’attività di Greenpeace simula quella dell’Agenzia di Sicurezza Nucleare francese che distribuisce queste pillole alla popolazione che abita a 10km dai siti nucleari.I volontari saranno presenti sabato 6 febbraio a Salerno in corso Vittorio Emanuele (nei pressi del Capitol) a partire dalle ore 10.
Tra gli studi promossi anche da Greenpeace c’è quello sulle fonti rinnovabili che, come divulgato dalla stessa organizzazione, possono tenere le luci accese 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Come? Utilizzando reti intelligenti di distribuzione dell’energia a livello locale e regionale. È la conclusione del nostro rapporto “Rinnovabili 24/7”.
Questo rapporto – presentato con EREC (European Renewable Energy Council) a Madrid – mostra che le reti elettriche possono essere trasformate per consentire alle fonti rinnovabili di garantire il 90% dell’energia al 2050. Quello che serve è integrare smart grids, reti intelligenti di distribuzione dell’energia a livello locale e regionale, e super grids, linee ad alta tensione a corrente continua per trasferire elettricità a enormi distanze con grande efficienza. In questo modo si potrà fare a meno di carbone e nucleare, due fonti inquinanti e pericolose.
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