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Una bandiera. Un professionista, dentro e fuori dal campo. Un regista con tanto di laurea (“dottore in regia”) ma portata a casa sgobbando sui libri di Economia e Commercio. Uno di quei giocatori di cui non si può fare a meno. Roberto Breda, il direttore d’orchestra che la Salernitana non ha mai più ritrovato. L’Assessore allo sport del Comune di Salerno. Lui, ligure doc, a Salerno è più che di casa. Oggi, però, lo ritroviamo alla guida della Reggina e non della formazione Primavera. La grande chance per dimostrare il proprio valore anche tra i professionisti. “Occorre in primo luogo lavorare sui giocatori sul piano psicologico per tirare su il loro morale, visto che erano abituati ad altri obiettivi”. Lo ha detto, incontrando i giornalisti, il nuovo allenatore della Reggina, Roberto Breda. “Mi è stato chiesto di dare una mano in questo momento difficile per la squadra – ha aggiunto Breda – ed io mi sento onorato di poterlo fare. La mia esperienza di tecnico forse è limitata, ma posso portare la mia esperienza ventennale di uomo di spogliatoio, il mio entusiasmo e le mie capacità”. “L’importante, in questo momento – ha detto ancora il nuovo tecnico – è trovare una soluzione ai problemi della squadra. Per quanto mi riguarda, darò tutto vivendo giorno e notte sul campo e fuori. Posso contare su un gruppo che ha enormi qualità tecniche e umane. Sta a me farle venire fuori. Sono preso da questa nuova avventura. Il mio obiettivo è tirare via la Reggina da questa posizione di classifica e questo si può raggiungere solo ridando un’identità alla squadra”. Secondo il presidente della Reggina, Lillo Foti, “quella di Breda è una scelta che può avere una proiezione anche per il futuro”.
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