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Avete presente la pellicola cinematografica Rocky? Beh, mettetevi comodi perchè vogliamo cercare di spiegarvi una cosa. “Non fermarti, non ho sentito la campana”, questo continuava a ripetere il manager Micky allo “Stallone italiano”. Questo è il monito di quei pochi tifosi della Salernitana non ancora rassegnati ad un declassamento di categoria. Non fermiamoci, sino quando non sentiamo la campana (in questo caso il triplice fischio di chiusura). Alle parole, però, devono seguire i fatti. Ed i fatti, oggi come allora, tocca farli ai calciatori. Oggi come allora, sì, perchè in passato tutto ciò è accaduto pochissime volte. Oggi, invece, urge cambiare registro. Il tifoso ha voglia di combattere, perchè non dovrebbero farlo venti professionisti che percepiscono anche uno stipendio (il più delle volte abbondante, troppo abbondante). Venissero pagati a prestazione, il solo Soligo sarebbe retribuito a peso d’oro. Lui sì che è un combattente. Uno che esce con la classica maglietta sudata. Il tifosi, invece, paga il biglietto per trascinare la sua Salernitana. Troppi, però, i bocconi amari ingoiati. Ci sarà ancora la voglia di rischiare, magari aspettando per l’ultima volta il suono della campana (pardon, il triplice fischio).
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