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Etica e diritto secondo il magistero di papa Benedetto XVI

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Sarà il presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, S.E. Mons. Francesco Coccopalmerio, a soffermarsi il prossimo 22 febbraio sul binomio etica e diritto, tra i temi centrali nel discorso sviluppato da papa Benedetto XVI tra le pagine dell’enciclica “Caritas in Veritate”. L’incontro che si terrà, a partire dalle ore 15.30 presso l’aula Nicola Cilento del campus universitario, sarà introdotto dai saluti del rettore Raimondo Pasquino e dall’intervento di Aniello Montano, direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Salerno.

Caritas in veritate è l’enciclica che Benedetto XVI rivolge ai grandi temi posti dalla globalizzazione dell’economia e dei suoi effetti sulla vita delle persone. “La carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa”, scrive Papa Ratzinger che aggiunge: “un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali”. E’ una analisi economica e sociale del XXI secolo ma, al tempo stesso, un richiamo etico per rendere meno ingiusto il futuro.

L’esclusivo obiettivo del profitto “senza il bene comune come fine ultimo”, osserva Benedetto XVI , “rischia di distruggere ricchezza e creare povertà”. Ed enumera alcune distorsioni dello sviluppo: un’attività finanziaria “per lo più speculativa”, i flussi migratori “spesso solo provocati” e poi mal gestiti e, ancora, “lo sfruttamento sregolato delle risorse della terra”. Dinnanzi a tali problemi interconnessi, il Papa invoca “una nuova sintesi umanistica”, constatando che: “lo sviluppo è oggi ‘policentrico’. (…) Cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti, ma aumentano le disparità e nascono nuove povertà”.

L’economia, ribadisce ancora il Pontefice, “ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; non di un’etica qualsiasi bensì di un’etica amica della persona”. La stessa centralità della persona, afferma, deve essere il principio guida “negli interventi per lo sviluppo” della cooperazione internazionale. “Gli organismi internazionali – esorta il Papa – dovrebbero interrogarsi sulla reale efficacia dei loro apparati burocratici”, “spesso troppo costosi”.

La povertà, che “ha un impatto negativo sul piano economico” e che “mette a rischio la democrazia”, il rispetto del migrante, che “è una persona umana” che “possiede diritti che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione”, sono gli altri temi trattati dall’enciclica ‘Caritas in veritate’ del 29 giugno 2009.

Benedetto XVI , infine, sottolinea che il rispetto per la vita “non può in alcun modo essere disgiunto” dallo sviluppo dei popoli ed avverte che “Quando una società s’avvia verso la negazione e la soppressione della vita finisce per non trovare più” motivazioni ed energie “per adoperarsi a servizio del vero bene dell’uomo”.

Rispetto per la vita intesa non solo come questione sociale ma, anche, come “questione antropologica”. La ricerca sugli embrioni e la clonazione sono segni di una “cultura di morte sempre più diffusa che apre scenari inquietanti per il futuro dell’umanità”. Per Papa Ratzinger, “stupisce” che da una parte si condanni il degrado sociale ed economico, e dell’altra si tollerino ”ingiustizie inaudite” in campo bioetico.

Temi di estrema attualità e rilevanza di cui si discuterà nel corso del convegno del prossimo 22 febbraio.

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Scritto da su 17 Febbraio 2010. Archviato in Mondo cattolico. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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