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La passione dovrebbe essere l’anima del nostro impegno. Un input forte quello giunto da padre Vincenzo Caiffa, superiore provinciale dei Carmelitani Scalzi di Napoli, nell’ambito dell’incontro svoltosi nella cattedrale di Salerno ieri, 28 febbraio- quale appuntamento programmatico del nono corso di formazione per gli aderenti alla Dives in Misericordia- in cui ha illustrato la spiritualità di santa Teresa d’Avila le cui reliquie sono giunte alla venerazione dei fedeli .
Della santa riformatrice dell’Ordine Carmelitano – vissuta in Spagna nel XVI secolo, canonizzata nel 1622 e proclamata dottore della Chiesa nel 1970 da papa Paolo VI – padre Caiffa ha illustrato uno dei trattati in cui racconta le sue infedeltà e la incondizionata Misericordia di Dio, “Il libro della vita”, facendone emergere la spiritualità sconvolgente.
La vita di Teresa di Gesù ha interessato i numerosissimi presenti giunti dall’intera diocesi soprattutto per la fatica con cui giunse, a 39 anni, a quella che lei chiamò “conversione” nonostante fosse entrata nel Carmelo di Avila a vent’anni.
Non si accoglie Dio se non offrendo se stessi, questo il grande insegnamento di Teresa che ha più volte evidenziato nei suoi scritti l’importanza di vivere con responsabilità la nostra vocazione cristiana per giungere alla pienezza della nostra relazione costitutiva con Dio.
Amore chiama amore, l’amore passivo che ricevo genera l’amore attivo con cui rispondo- sosteneva Teresa per cui Dio è tutto. L’invito ad hoc è rivolto a tutti, in questo periodo di Quaresima e in ogni giorno dell’anno: siamo invitati ad essere ciò per cui il Signore ci ha chiamati alla vita.
Al termine dell’incontro la santa Messa è stata presieduta dal nostro Arcivescovo che nella sua omelia ha evidenziato l’importanza dell’accettazione della croce quale caratteristica costitutiva e gioiosa della vita di ciascun cristiano.
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