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Prodotti dell’agroalimentare al pari dei beni culturali con il Paniere Tipico Meridionale

Anche i prodotti tipici dell’agroalimentare potrebbero avere una dignitià di “bene culturale”. E’ questo uno dei passaggi nodali del progetto “Paniere Tipico Meridionale”, al vaglio – prossimamente – di una commissione scientifica ed inserito nelle attività dell’Assemblea dei siti Unesco.  Ad annunciarlo è l’assessore provinciale all’Agricoltura, Mario Miano, promotore di un meeting in programma giovedì 4 marzo 2010 nel Golfo di Napoli dalle 9 alle 13, a bordo di una nave crociera. L’obiettivo è la selezione delle eccellenze produttive proposte dalle varie province del Sud Italia al fine di realizzare un unico marchio Paniere Tipico Meridionale. Alla prima Assemblea del Coordinamento Meridionale Agricoltura parteciperà una stretta rappresentanza di imprenditori e di rappresentanti di Consorzi specializzati in produzioni eccellenti per discutere del progetto, che vede protagonisti i prodotti tipici del Sud Italia.

«L’obiettivo principale – dice Miano – è dare risalto alle principali finalità dell’organismo, ossia, valorizzare le produzioni tipiche meridionali, innovare e rendere più competitiva la filiera agro-alimentare, costruire un circuito di promozione e di sostegno delle agricolture del Sud».

Il primo incontro del Coordinamento Meridionale Agricoltura, costituito nel settembre 2008 tra le Province del Mezzogiorno, segna una tappa fondamentale del lungo iter organizzativo, che l’organismo sta percorrendo dallo scorso anno. Il meeting ha lo scopo, inoltre, di armonizzare le tradizioni storico-culturali del territorio di appartenenza, a quelle propriamente economiche e di promozione dei prodotti.

«L’incontro – conclude Miano – sarà anche occasione per una riunione tra Coordinamento e siti UNESCO per stipulare un protocollo d’intesa. Il marchio Paniere selezionato avrà, così, l’importante ruolo di trait d’union tra le tipicità del nostro Sud e le Comunità italiane all’estero ed i grandi tour operator internazionali, specializzati nel turismo eno-gastonomico».