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All’interno della Pubblica Amministrazione la percentuale delle donne con contratto a tempo indeterminato è pari al 55-60%. E’ quanto dichiara il coordinamento della Donne delle Rappresentanze Sindacali di Base Pubblico Impiego di Salerno. Il 20 % delle donne in Italia lascia il lavoro alla nascita di un figlio. Dati, statistiche, riflessioni sono al centro di quella che è, oggi, la Giornata Internazionale della Donna, più comunemente definita Festa della donna. Un giorno per riflettere su pari opportunità e opportune differenze. Ad aprire un interessante capitolo sul mondo in rosa è la Cgil Salerno che mette in evidenza un dato sul quale riflettere: anche a Salerno si riscontra che a scegliere il part time sono soprattutto le donne. Scelta non del tutto libera perché condizionata dal riuscire ad incastrare tra loro impegni lavorativi e familiari. Fenomeno rafforzato dal dato riportato nel documento dell’RDb di Salerno che parla di donne che si fanno carico del 77% del lavoro domestico e di cura. Il binomio donne e lavoro, stando alle cifre riportate dai sindacati salernitani, ancora non è pieno. Anche se le donne in alcuni settori, come la sanità, sono riuscite a conquistare una buona presenza, stando anche alla media generale, in altri è quasi assente. E’ il caso, ad esempio, del settore dei trasporti.
A tracciarne un quadro è la Filt Cgil di Salerno che parla di solo 2 “cantoniere” all’Anas di Salerno su 250 unità: 3 donne su circa 100 di addetti lavorano nei parcheggi di Salerno Mobilità. Nessun a donna è al voltante dei taxi in città; una sola Battipaglia, una ad Agropoli e due in costiera amalfitana. Numeri risicati ci sono al Cstp e dalla Sita: su mille autisti tredici sono donne. La divisione assegna otto autiste al Cstp e cinque alla Sita. Per il capitolo donne e politica solo negli ultimi tempi si sta assistendo ad una scalata del mondo in rosa. Il Comune di Salerno ha un vice sindaco donna, la prima nella storia politico-istituzionale della città; la Provincia di Salerno ha un presidente del consiglio provinciale ed un vice presidente in rosa. Altri comuni, come nel caso di Pellezzano, hanno già tagliato il traguardo del primo cittadino donna.
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