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David Di Michele e la Salernitana. Ancora una volta di fronte, questa volta con la maglia del Lecce. E’ accaduto anche poco tempo addietro, quando il calciatore di Guidonia vestiva la maglia del Torino. Anche un gol, nel tre a zero finale, dell’oramai ex granata del Nord. Da sottolineare la non esultanza o quantomeno moderata esultanza di un giocatore che ha fatto le fortune della formazione campana. Parliamo di diversi anni addietro. Precisamente del 1998, estate 1998, quando un giovanissimo Di Michele veniva acquistato dal club di Aliberti subito dopo la promozione in massima serie. La punta romana arrivava dal Foggia, scuola Lodigiani, con credenziali di primissimo livello. Rapido, tecnicamente dotato ma non certamente un goleador di primo pelo. Il tecnico Delio Rossi, però, sembra non credere nelle qualità di una pedina pronta a fare la differenza. C’è il debutto in serie A, il 12 settembre del 1998 a Roma contro i giallorossi, ma in seguito solo spezzoni di partita. Le ventisei presenze, condite da tre reti, sono soprattutto opera di mister Oddo. E’ il trainer pescarese, infatti, a puntare sull’ex foggiano. Come non ricordare, ad esempio, il fantastico assist fornito a Di Vaio in occasione della rete decisiva affrontando la Juve. Un pezzo di autentica bravura che non basterà ad evitare il declassamento di categoria. La consacrazione di Di Michele è targata 1999-2000, in cadetteria, quando è autore di ventitre marcature. E’ l’idolo indiscusso della tifoseria, nonostante qualche pecca caratteriale. Trascorrono altri dodici mesi ed il bottino di reti raggiunge quota quattordici. Ma l’avventura in granata di re David, così ribattezzato dai supporters, si conclude con l’arrivo di Zeman. C’è tempo per vederlo in ritiro in Trentino, nella pineta di Alberè di Tenna, prima del trasferimento all’Udinese.
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