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Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”: sicurezza a rischio. In questo caso a farne le spese è un’infermiera, aggredita giovedì scorso. Il deprecabile episodio, verificatosi al pronto soccorso di via San Leonardo, ha visto protagonista una paziente che ha dato in escandescenza. Improperi e contatto fisico, quest’ultimo avvenuto con uno schiaffo e mani strette attorno al collo dell’inerme infermiera, causati dalla volontà della paziente di essere visita dopo, secondo la sua versione, una già lunga attesa. L’infermiera, una trentasettenne di Olevano sul Tusciano, ha fatto giusto in tempo a spiegare che le visite, come in tutti gli ospedali, vengono effettuate in base ai codici di gravità. Poi la reazione sconsiderata e l’arrivo dei colleghi dell’operatrice sanitaria per scongiurare il peggio. L’infermiera è stata medicata, con una prognosi di sette giorni, ed ha fatto ritorno a casa. L’episodio sottolinea quanto la chiusura serale e notturna del posto di polizia ospedaliero, dettata da una carenza di organico, sia divenuta un vero e proprio tallone d’Achille. Dopo le venti i soli tre vigilantes presenti devono sorvegliare il pronto soccorso, gli accessi ed i reparti. Lo scorso 23 gennaio spazio ad un ben più grave episodio: un 44enne sfasciò finestre e suppellettili, ferendo cinque operatori sanitari, una guardia giurata ed un volontario del 118. Gli operatori del pronto soccorso chiedono, a questo punto, la presenza, stabile, di una pattuglia delle forze dell’ordine dinanzi il plesso ospedaliero come già fatto nei mesi addietro durante un vertice tenutosi tra una delegazione degli stessi operatori ed il direttore generale Attilio Bianchi.
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