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Due salernitane alla cerimonia di consegna del Premio “Alberoandronico” a Roma

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Il Premio “Alberoandronico”, la cui denominazione trae spunto da un meraviglioso Pioppo salvato dalla mobilitazione dei cittadini, che caratterizza via Livio Andronico nel Municipio 19 di Roma, verrà assegnato giovedì 8 aprile, alle ore 16.00, nella prestigiosa Sala della Protomoteca in Campidoglio. Tra le premiate anche due salernitane: Laura D’Alvano di Teggiano che si è classificata terza nella sezione dedicata al cinema e Battistina Sica di Novi Velia che all’età di 87 anni si aggiudica il terzo posto con la poesia “O pezzaro”. Nel corso della manifestazione saranno assegnati riconoscimenti a coloro che, tra i 621 partecipanti, si sono distinti nelle sezioni a tema libero (poesia, sillogi, narrativa, libri editi, dialetto) o in quelle dedicate alla città, al cinema, al mare e allo sport. Inoltre, sono previsti premi speciali per l’autore più giovane e per quello meno giovane, per i migliori scrittori di madrelingua non italiana e per le opere che provengono dai Paesi più lontani. Promuovere talenti attraverso la valorizzazione della lingua italiana, realizzare un laboratorio per giovani autori, creare uno spazio letterario autorevole nel panorama delle iniziative culturali nazionali e locali: sono queste le premesse da cui è nato il Premio nazionale di poesia e narrativa “Alberoandronico” che celebra la sua terza edizione.

“L’iniziativa – spiega il presidente dell’associazione Alberoandronico, Pino Acquafredda – è diventata un importante appuntamento per tutti coloro che vogliono misurarsi in una gara letteraria che si svolge nella massima trasparenza con l’esclusivo obiettivo di valorizzare talenti di ogni età che, oltre ad esprimersi nella poesia o nella narrativa, possono cimentarsi anche nella proposizione di testi per una canzone. Questi elaborati rimandano ad un’Italia e ad una società ben diverse dagli stereotipi ai quali siamo abituati: non ci sono solo gli sms o le chat. Le opere testimoniano l’esistenza di una dimensione all’interno della quale le persone amano raccontarsi, andare alla ricerca di nuove forme di comunicazione, di espressione e di scrittura, con un arricchimento emotivo e linguistico “circolare”: per chi le scrive, per chi le legge e per chi e ha  studiate e valutate”.

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Scritto da su 7 Aprile 2010. Archviato in Culture, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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