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Papa Benedetto XVI, oggetto in questi giorni di vili ed ingiustificati attacchi alla sua persona, viene difeso sulle colonne dell’ultimo numero del settimanale cattolico diocesano Agire. Nella rubrica “Asterisco” con ragioni circostanziate si dimostra come sia inopportuno ed improprio per l’azione deprecabile di alcuni sacerdoti compiere una madornale generalizzazione, finendo per metter in discussione viceversa l’azione di tanti ottimi sacerdoti che operano nel bene e nel silenzio e finanche l’azione integerrima del papa.
Di seguito riportiamo per intero il testo dell’”Asterisco”
L’Anno Sacerdotale, voluto dal S. Padre Benedetto XVI, si avvia alla conclusione. Il 19 giugno p.v. ci sarà la celebrazione finale con la proclamazione del Santo Curato d’Ars a patrono di tutti i presbiteri del mondo. A nessuno sfugge l’importanza dell’iniziativa e le finalità perseguite. Mettere davanti ai presbiteri la persona e l’opera di S. Giovanni Battista Vianney, quale esempio da imitare nel rapporto con Dio e con i fratelli, è stata davvero una felice e geniale intuizione, scaturita dal cuore paterno del Papa, pastore universale delle genti. Eppure, nonostante le nobili intenzioni di chi ha voluto l’iniziativa, il diavolo, come spesso accade, ci ha messo la coda. Non è stata la presenza demoniaca a sollevare una così vasta aggressione alla Chiesa, traendo spunto da episodi di pedofilia, verificatisi in molte parti del mondo, parecchi anni or sono, per colpa di presbiteri indegni di questo nome? Non è stato il diavolo a muovere le acque per colpire la intemerata Persona del S. Padre, tentando di renderlo, in modo strumentale e calunnioso, connivente per tali crimini commessi? Non è parso vero oscurare, avvalendosi dei mezzi della Comunicazione Sociale, l’azione incessante e nascosta di tanti presbiteri (questi sì degni!) che lavorano per la dilatazione del Regno senza pretendere alcunché se non il compiacimento di Dio e il consenso dei fratelli per l’aiuto materiale e spirituale offerto. Che cosa rappresentano questi preti e prelati pedofili a fronte delle migliaia di sacerdoti e missionari, sparsi nel mondo, che ogni giorno rinnovano la propria adesione a Cristo e alla Chiesa, obbedendo solo alle esigenze della vocazione ricevuta? Presbiteri secondo il cuore di Dio! In questi giorni si sono usati paragoni per cercare di capire il fenomeno, che tanto clamore ha suscitato fino a lambire, con violenza spregiudicata e strumentale, finanche la candida veste del Pontefice. Si è rievocata la tempesta di attacchi contro Pio XII che, secondo alcuni ambienti ben noti, non avrebbe levato pubblicamente la sua voce per condannare i nazisti, colpevoli dello sterminio (la Shoa) di milioni di Ebrei. I nostri fratelli maggiori hanno reagito duramente, ritenendo che il confronto fosse offensivo e improponibile. Qualcuno, invece, senza troppo clamore, ha pensato al Pontefice, vittima designata per offuscarne lo spessore morale e l’insonne impegno, come al grande Ildebrando, che si battè per una Chiesa libera, casta e cattolica. Chi conosce la storia, sa bene che Gregorio VII, dovette far fronte alla canea, levatasi contro la Riforma della Chiesa che prese nome da Lui, tentando, in tutti i modi, di travolgerlo. Morì il 25 maggio 1085 esule a Salerno. Parve uno sconfitto ma la storia gli ha reso giustizia. Così sarà anche per Benedetto XVI che, mai come in questi
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