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Il “Primo Maggio”, nella provincia salernitana, all’insegna di tre parole: lavoro, legalità e solidarietà

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 Primo Maggio 2010Primo Maggio 2010. All’insegna di tre parole: lavoro, legalità e solidarietà. Anche il corteo svoltosi a Nocera Inferiore, partito verso le 10 e 15 da piazza Diaz e che ha attraversato tutta la parte centrale della città sino alle ore 13, ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro, della legalità e della solidarietà per gli uomini, per le donne, per i loro figli, per le famiglie. Oltre cinquecento persone, tra sventolio di bandiere, striscioni (tra cui viva il primo maggio in testa al corteo) e manifesti, hanno voluto far ascoltare il proprio disagio ma anche la propria speranza. A supportarli i sindacati di Cgil, Cisl e Uil con in testa Franco Tavella, Giovanni Giudice e Paolo Carcassi (quest’ultimo arrivato direttamente da Roma), ed i rappresentanti, con tanto di drappi, della Provincia di Salerno, del Comune di Cava dè Tirreni, Castel San Giorgio ed Angri. In fondo al corteo, con tanto di tabelle appese al collo, ovviamente di protesta, i lavoratori di fosso imperatore. L’immagine più triste ma al tempo stesso più forte, tra uno sguardo al passato ed uno al futuro, di questo primo maggio. Dopo le tensioni di inizio anno, la paura è ancora forte (questo si è captato dagli sguardi e dallo stato d’animo delle tantissime persone presenti). I dati Istat, d’altronde, parlano di una crescita della disoccupazione all’8,8% e di una perdita di 367mila posti di lavoro in un anno. E nella provincia di Salerno, a proposito di disoccupazione, la percentuale è giunta al 12,7. Basti pensare alle vertenze Alcatel, Cavamarket, Alvi (giusto per citarne alcune). “I problemi non sono stati risolti – afferma Paolo Carcassi, segretario confederale Uil – e chi vuol farcelo credere sbaglia. L’economia tornerà a respirare solamente quando l’occupazione riprenderà a camminare con la giusta regolarità”. “Siamo al fianco di tutti coloro che oggi sono costretti a lavorare – commenta Franco Tavella, segretario generale Cgil Salerno – e sopprattutto di chi è costretto a lavorare in nero e quindi per pochi spiccioli”. “Siamo punto e a capo – conclude Giovanni Giudice, segretario generale Cisl Salerno – perchè da un anno a questa parte non è cambiato nulla. Manca tutto e lo dimostrano le tante vertenze nella nostra provincia”.

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Scritto da su 1 Maggio 2010. Archviato in Cronaca, Dalla provincia, In evidenza, Notizie. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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