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E’ in programma da giovedì 13 a domenica 16 maggio, presso la chiesa di San Benedetto a Pontecagnano Faiano, la terza edizione del Concorso Organistico Internazionale “Elvira Di Renna” che si svolgerà alle tastiere dell’organo Quirico Gènnari (nella foto), prezioso strumento ottocentesco, con la partecipazione di organisti in arrivo da tutt’Europa. Indetto dalla Fondazione Organistica “Elvira Di Renna”, in collaborazione con la parrocchia di San Benedetto e con il patrocinio della Provincia di Salerno, il concorso vedrà la partecipazione di quindici organisti che, in un repertorio a libera scelta, si esibiranno per l’autorevole commissione giudicatrice presieduta da Klemens Schnorr e formata da Lorenzo Ghielmi, Francesco Di Lernia ed Emanuele Cardi. Anche il pubblico potrà assistere alle fasi eliminatorie che si terranno venerdì, dalle ore 20.30 alle 23.00, e sabato, dalle ore 9.30 alle 12.00, sempre presso la chiesa di San Benedetto.
Alla prova finale di domenica 16 maggio, alle ore 19.30, saranno ammessi non oltre cinque concorrenti, in gara per un montepremi complessivo di 4.200 euro, compreso il premio del pubblico che sarà attribuito in base alle votazioni degli spettatori. Il vincitore del primo premio, decretato dalla giuria tecnica, oltre ad una borsa di studio di duemila euro, si aggiudicherà anche due concerti. La cerimonia di premiazione si terrà nell’ambito della serata. La Fondazione dedicata alla memoria di Elvira Di Renna, architetto che contribuì al recupero dell’organo Gènnari, porta avanti, con questa nuova edizione del Concorso, il suo impegno nella promozione della letteratura organistica. La tutela e lo sviluppo del patrimonio organistico, attraverso iniziative culturali e di restauro, sono tra gli scopi della Fondazione istituita nel 2009 per volontà della famiglia Pagano-Di Renna e della chiesa di San Benedetto di Pontecagnano Faiano. Restituito alla comunità nel 2007, dopo interventi di restauro, l’organo Quirico Gènnari è uno strumento tipico dell’organaria italiana del XIX secolo, di grande interesse perché presenta alcune pregiate particolarità tecniche, alle quali si aggiunge la peculiarità di essere, tra gli organi usciti dalla bottega della famiglia Gènnari, l’unico giunto ai nostri tempi quasi intatto.
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