Oggi è |
L’ultima pagina di un libro che non avremmo mai voluto leggere. L’ultima pagina in bianco, come il campionato cadetto della Salernitana, che più in bianco proprio non si può. Adesso, però, voltiamo pagina. Il più in fretta possibile, Lombardi e mister “X” permettendo. Bisogna rialzarsi. Bisogna farlo in fretta o almeno fare in modo che si possano evitare figuracce come quelle vissute in quest’ultima annata agonistica. I tifosi non credono più nel progetto Lombardi. Cinque anni son bastati ma ancora oggi, purtroppo, il futuro non è ben delineato. All’Arechi, dove la salernitanità non ha funzionato, cori e striscioni hanno fatto comprendere il pensiero del pubblico. Lombardi, però, non ha ancora deciso. Proseguire si, proseguire no. Proseguire con un socio o proseguire da solo (quest’ultima ipotesi, economicamente parlando, appare impossibile). A proposito, servono cinque milioni di euro per mettere i conti a posto ed ottenere l’iscrizione in Lega-Pro (vecchia e cara serie C). Dicevamo dell’Arechi, l’ultimo atto nel principesco stadio che di principesco (quest’anno) non ha potuto certamente godere lo spettacolo. Ancora una sconfitta per la Salernitana, a sorridere il Vicenza che conquista la sopravvivenza (decisiva la rete di Gavazzi dopo otto giri di lancette, cartellino rosso per Dionisi). L’unica nota lieta? Il lungo ed appassionato saluto tributato dal pubblico ad Evans Soligo, bandiera nell’era Lombardi e ad un passo dall’addio. Lui è stato il vero gladiatore, colui che è sempre uscito dal campo con la maglietta bagnata. Il giusto plauso per un atleta vero, fuori e dentro il terreno di gioco. Peccato, davvero peccato, non poter ripartire da lui per rifondare una “gagliarda” Salernitana.
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