POSTA
Oggi è

Torna a casa la millenaria porta bronzea di Atrani

Archviato in: Cronaca,Culture | Versione stampabile Versione stampabile

Domani, martedì 8 giugno, alle ore 9, con un tir munito di gru, la massiccia porta di bronzo di S. Salvatore de’ Birecto di Atrani, sarà prelevata dal Museo Diocesano S. Matteo di Salerno, dove è stata restaurata ed esposta al pubblico, e riportata nella chiesa della costiera amalfitana dove, secondo la tradizione, avveniva l’elezione del Doge. La porta, che risale al 1087, è stata esposta anche a Londra per essere ospitata nella mostra Byzantium, dal 25 ottobre 2008 al 22 marzo 2009, dove è stata ammirata da oltre 340.000 visitatori. Dopo il trasporto nella chiesa originaria, la porta sarà poi ricollocata nel suo portale, da dove, per oltre mille anni ha segnato il tempo, connotando la storia della Repubblica di Amalfi. Il trasferimento e la ricollocazione sono curati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio di Salerno, che con Rosalba De Feo sta conducendo il completamento dei restauri della chiesa di San Salvatore de’ Birecto di Atrani, con la consulenza di Lina Sabino, della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici, competente per le opere d’arte contenute nella chiesa. “La porta – spiega Lina Sabino – è stata restaurata nel 1990 da Sergio Angelucci, uno dei massimi esperti italiani di restauro dei bronzi. Esposta al padiglione italiano dell’Expo Universale di Siviglia del 1992, dopo di allora è rientrata ad Atrani e collocata all’interno della Collegiata di Santa Maria Maddalena. Nel dicembre del 1992 le è stata dedicata una mostra-convegno dal titolo Dietro la porta, tenutasi ad Atrani.  Nell’aprile del 2009 è stata inserita nel progetto XI settimana della cultura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed esposta nella cappella del Museo Diocesano di Salerno, all’interno dell’imballaggio realizzato per il trasporto, per sottolineare il carattere di transito dell’esposizione che  tra l’altro offriva l’occasione di confronto con l’altra porta, coeva, collocata a poca distanza, all’ingresso del Duomo di Salerno. Da allora la visita alla porta è stata consentita in tutte le manifestazioni che sono state realizzate dalla Soprintendenza B.S.A.E di Salerno”.

TRA LE PORTE DI BRONZO PIU’ BELLE D’ITALIA

Il monumentale manufatto costituisce uno degli esemplari artistici che, grazie alla munificenza di committenti amalfitani, furono collocati, nell’arco di circa trent’anni, in cinque luoghi sacri: ad Amalfi (1057) e ad Atrani (1087), nel cuore del Ducato; a Montecassino (1066), centro del potere benedettino; a S. Paolo fuori le mura (1070), basilica pontificia; a Monte S. Angelo sul Gargano (1076), santuario caro ai Normanni. Realizzata secondo uno schema comune anche alle altre tre porte bizantine che si conservano in Italia – una nella cattedrale di Salerno, le altre due a Venezia in San Marco, – fu donata, in origine, alla chiesa di San Sebastiano, sempre ad Atrani e trasferita, in un tempo imprecisato, nella chiesa di San Salvatore de’ Birecto.  E’ importante sottolineare che nel Medioevo la porta assunse un notevole valore simbolico in quanto, consentendo l’accesso alla chiesa, simulacro del Regno dei Cieli in terra, rappresentava l’ingresso all’aldilà.

Per questa ragione le iscrizioni, presenti sulle porte, insieme alle immagini dei santi intercessori, avevano la funzione di assicurare l’ammissione alla vita eterna al loro donatore. Infatti, sulla porta di San Salvatore, l’iscrizione latina incisa sul terzultimo registro ci informa che il dono del nobile mercante atranese Pantaleone Viarecta era finalizzato alla salvezza della sua anima e che alla Vergine ed ai suoi santi tutelari, San Sebastiano (a cui la chiesa era dedicata) e San Pantaleone (suo santo patrono) era affidato il compito di intercedere in tal senso verso Cristo

I battenti atranesi sono un prodotto delle fonderie costantinopolitane costituiti da un rivestimento bronzeo, sovrapposto ad una solida struttura lignea, su cui verticali e correnti racchiudono ben ventiquattro pannelli. Venti riportano croci fogliate e quattro figure ageminate in argento, corredate da iscrizioni in greco, in cui prevale il linearismo tipicamente bizantino.

Impropriamente il metallo che costituisce le porte bizantine è definito bronzo, ma il bronzo è una lega di rame e stagno, mentre le valve bizantine sono invece un oricalco, una lega di rame con l’aggiunta di piombo, zinco e stagno, dall’aspetto molto vicino a quello dell’ottone.

Il fondo oro di queste porte ha in sé il medesimo significato del fondo oro dei mosaici bizantini, cioè quello di rappresentare l’immagine della Gerusalemme celeste.

Link breve:

Scritto da su 7 Giugno 2010. Archviato in Cronaca, Culture. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi