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Protesta dell’Ente nazionale sordi dopo la decisione assunta dal presidente della Regione Caldoro di cancellare il ponte telefonico per i non udenti. Tra i provvedimenti sospesi con la delibera del 2 luglio scorso, il Governatore devitalizza il prezioso strumento di comunicazione dei sordi della Campania con i servizi di pronto soccorso e di assistenza sociale.Una mobilitazione generale il prossimo 16 luglio è stata indetta dal Consiglio regionale dell’Ente Nazionale Sordi.
Per il presidente Ens Camillo Galluccio: “Un vero e proprio atto di discriminazione e di emarginazione, la Regione ci ripensi e garantisca pari dignità per i nostri disabili uditivi”. Dal 2 luglio scorso, i non udenti in Campania non hanno più la possibilità di comunicare verso l’esterno. La Giunta Caldoro, infatti, con la delibera n°533, ha sospeso tra i provvedimenti di numerosi atti firmati dall’ex presidente Bassolino, anche quello relativo al ponte telefonico. Il progetto di vitale importante per i disabili dell’udito aveva finora consentito un servizio di ponte telefonico verso la richiesta di pronto soccorso, attività di assistenza e sostegno verso la particolare fascia di disabilità.
“E’ un atto gravissimo dichiara Camillo Galluccio – presidente del consiglio regionale dell’Ens Ente Nazionale Sordi – Si pensi a privare per un giorno un udente dell’uso quotidiano del telefono e ci si renderà conto della difficoltà che i sordi hanno con il blocco del ponte telefonico, isolati dal mondo esterno e privi di qualsiasi assistenza”. Un vero e proprio atto di discriminazione e di emarginazione secondo l’Ens che rischia di rendere ancora più svantaggiata la particolare categoria di disabili. Il servizio di ponte telefonico in due anni e mezzo dalla sua istituzione e con circa 60 mila chiamate è diventato uno strumento indispensabile per garantire un minimo di normalità per i non udenti. Dall’associazione informano che è in atto una mobilitazione generale che culminerà in una manifestazione pubblica il 16 luglio prossimo presso Palazzo S.Lucia per ribadire al presidente Caldoro, la necessità di garantire la prosecuzione del progetto. “Non si può cassare un servizio essenziale per i non udenti – conclude Camillo Galluccio – effettuando una prova di forza verso una categoria che in questo modo è stata ulteriormente discriminata. La Regione già di per sé inadempiente nel non garantire un inserimento lavorativo dei non udenti, né di legiferare in materia di opportunità per invalidi e disabili, con questo decreto mortifica ulteriormente tanti cittadini campani, colpevoli solo di ritrovarsi con una grave disabilità che se non supportata rischia di isolarli ulteriormente dal contesto socio economico regionale”. Alla manifestazione del 16 luglio prenderà parte anche l’Unione Nazionale Ciechi, le due categorie già duramente vessate dal Governo in tema di riconoscimento dell’invalidità per la manovra correttiva del Ministro Tremonti, chiederanno, con un silenzioso corteo, alla Giunta Caldoro di dare risposte concrete e di consentire il ripristino del prezioso servizio di comunicazione .
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