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La solennità dell’assunzione di Maria Vergine in anima e corpo in cielo è una festa molto partecipata sul nostro territorio. A Pellezzano S.E. mons. Gerardo Pierro, Amministratore Apostolico della nostra Arcidiocesi, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella cappella dell’Assunta gremita per l’occasione mentre nel pomeriggio si è snodata la processione per le vie cittadine.
A Positano la festa si è aperta con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi Cava de’ Tirreni. Di particolare interesse la rievocazione dell’arrivo del quadro della Madonna Bizantina.
A Maiori, nel 241° anniversario dell’incoronazione della statua lignea di Santa Maria a mare, patrona di Maiori prima della processione si è svolto il solenne pontificale animato dal Coro polifonico della Colleggiata Ave Maris Stella. La processione si è conclusa con la cosiddetta “corsa”. La statua viene portata di corsa appunto lungo i 127 gradini che separano piazza D’Amato dalla Colleggiata.Questo rito rappresenta simbolicamente l’assunzione di Maria in anima e corpo in cielo che – come ha ricordato il santo Padre Benedetto XVI nell’Angelus da Castel Gandolfo, accompagna sin dagli inizi il cammino della Chiesa e già a partire dal IV secolo con opportune feste mariane che ne esaltano il ruolo nella storia della salvezza.
“In particolare- ha ricordato il Papa – la solennità dell’Assunta in Polonia è celebrata come festa nazionale per fare memoria della particolare protezione della Vergine di Czestochowa tra il 14 e il 16 agosto del 1920 quando le esigue schiere polacche, intonando l’inno alla patrona della Polonia, riuscirono a respingere l’imponente Armata Sovietica proiettata alla conquista dell’Europa”. Il 20 agosto il cappellano militare polacco, Ignaz Scopick, si portò in cotta e stola alla testa delle truppe e con in mano il rosario intonò l’inno. I soldati si unirono al canto marciando contro tre milioni di nemici e il miracolo avvenne: i sovietici vennero cacciati al di là della Vistola.
Il significato di questa festa – ha ricordato Benedetto XVI – è contenuto nelle parole conclusive della definizione dommatica proclamata dal Venerabile Pio XII il 1 novembre 1950 di cui quest’anno ricorre il 60° anniversario: “ L’Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, terminato il corso della sua vita terrena fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
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