Oggi è |
Un martedì caldo, proprio come la domenica calcistica. Sarà perchè, probabilmente, a Sorrento oltre gli scogli ed il mare c’è attesa per fare un bel tuffo nel torneo di Prima Divisione affrontando la Salernitana. Ed è per questo motivo, che proprio qualche giorno addietro, TeleDiocesi ha voluto ascoltare il pensiero di due ex granata: Gianni Simonelli e Sasà Avallone, rispettivamente trainer e diesse sorrentino. Uno professore-allenatore (laureato in lettere e filosofia), allenatore della formazione di Casillo nel lontano 1991 ma solo per pochi mesi; l’altro (salernitano dalla nascita), sino a due anni fa, team manager del club di Lombardi per tre stagioni. Un gustoso amarcord, insomma, per chi oggi tenta di riportare in auge il “rossonero costiero”. Il primo ad essere interpellato è mister Simonelli: “Abbiamo iniziato alla grande, quella era la prima Salernitana di Casillo ma poi tutto è andato storto. Peccato ma il calcio è anche questo. Come vedo la Salernitana? Beh, fare calcio a Salerno non è facile: i tifosi sono esigenti ma il blasone dei granata potrà risultare importante. Come andrà a finire il derby? Questa è una risposta che potrò fornire subito dopo la partita, prima è impossibile. Perchè ho scelto la panchina e non i libri? Perchè guadagno di più”. La palla, adesso, passa ad Avallone: “Sarò particolarmente emozionato, ovviamente da buon salernitano. Noi i favoriti? Alla prima giornata è impossibile dirlo ma posso confidarvi che assolutamente non avrei voluto incontrare la Salernitana, avversario sempre ostico. Gli anni trascorsi a Salerno? Bellissimi e tra l’altro meglio vestire i panni da team manager che da diesse, meno responsabilità”.
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