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Forse tre telecamere poste sul palazzo adiacente alla sagrestia della chiesa di Santa Trofimena nell’Annunziata potrebbero dare delle indicazioni sui due malviventi che questa mattina, alle 7.30 circa, hanno aggredito don Antonio Zolferino. Ad indicarlo sono alcuni ragazzi del quartiere. “Vedete ce ne sono due che guardano sul tabacchi – dicono in coro – Poi c’è una terza che sta all’angolo del palazzo. Sembra direzionata in modo tale da riprendere anche questo angolo di marciapiedi che è davanti la sagrestia”.
Don Antonio Zolferino è stato aggredito da due uomini a volto scoperto, come da lui raccontato anche a suor Bernardina che lo ha soccorso. Erano le 7.30. Si stava preparando per celebrare la messa. All’improvviso due uomini hanno fatto irruzione in sagrestia, lo hanno picchiato, gli hanno segnato il braccio con un taglierino e poi hanno portato via il portafogli. “Dentro c’era poco – dice suor Bernardina – Non riesco a capire il perché di questo gesto. Quando sono entrata in sagrestia, allertata dalle urla delle persone, ho trovato don Antonio in terra. Non l’ho più lasciato. L’ho accompagnato in ospedale. Non potevo lasciarlo solo. Mi sembrava un uccellino nella stoppa”. Don Antonio è stato lucido tutto il tempo. E grazie al suo racconto le forze dell’ordine sono riuscite a ricostruire l’accaduto. Ricoverato al reparto Chirurgia d’Urgenza dell’ospedale di via San Leonardo, è stato trattenuto per osservazione. Sarà dimesso dopo l’esito della Tac. “Ha raccontato che parlavano in napoletano. E poi quel segno sul braccio a forma di croce con dei taglietti intorno. Quando l’ho visto sono rimasta”.
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