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Sant’ Agostino

“Grande sei Signore e degno di ogni lode…l’uomo particella della tua creazione vuol cantare le tue lodi . Tu lo sproni affinchè gusti la gioia del lodarti poiché ci hai creati per Te e il nostro cuore non ha pace fino a che non riposi in Te”.

Sono le prime frasi de “Le Confessioni” di sant’Agostino, vescovo e insigne dottore della Chiesa, patrono dei teologi e degli stampatori,  di cui ricorre oggi la memoria liturgica, a un giorno da quella della madre Santa Monica, celebrata ieri.

Nel santuario di s. Agostino nel centro storico di Salerno è possibile ammirare entrambe le statue al lato sinistro dell’altare principale. La statua di sant’Agostino sovrasta quella di santa Monica che è raffigurata distesa, quasi a sostegno di quella del figlio, emblema di un sacrificio espresso con la vita. Sono tanti i fedeli che in questi due giorni si recano a pregare nel santuario in particolare per la conversione dei loro figli così come fece santa Monica.

Aurelio Agostino convertito alla fede cattolica dopo un’adolescenza inquieta, nei princìpi e nei costumi, fu battezzato a Milano da sant’Ambrogio e, tornato in patria, condusse con alcuni amici vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, attuale Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo popolo, autore di testi teologici, mistici, filosofici, esegetici ancora oggi molto studiati come “Le Confessioni” dove percepiamo tutto l’ardore della sua fede. “Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato… Ti ho gustato e ora ho fame e sete di Te…ardo dal desiderio di conseguire la tua pace”.