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Dallo scoglio delle Sirene alle isole toccate o mai raggiunte dalla nave di Ulisse: per il secondo anno consecutivo è il mare, quello magico ed evocativo di Positano e della Costiera Amalfitana, a dare la sua voce al mito classico e alla riflessione filosofica, letteraria e antropologica. All’interno del ricco programma del Positano Myth Festival 2010, la giornata di domenica 5 settembre sarà dedicata a due eventi organizzati con il patrocinio e il contributo dell’Università di Salerno, in stretta sinergia con l’Amministrazione comunale di Positano. Dalle ore 10.00 presso il Museo del Viaggio in via del Saracino a Positano, si terranno i lavori del convegno di studi “Isola/isole: Sulla rotta di Odisseo e… oltre”. Paola Volpe, direttore del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Salerno, propone e coordina una rilettura del viaggio odissiaco dal suo incipit, affidato a Maurizio Bettini, fino ad un imprevisto e sorprendente approdo; e poi “Le isole dell’esilio” di Maria Zambrano, oggetto della riflessione conclusiva di Giuseppe Cacciatore, Accademico dei Lincei. In questo percorso non mancheranno due tappe fondamentali della rotta di Ulisse, ossia l’Isola dei Feaci, con l’incontro tra l’eroe greco e la bella Nausica, la cui eredità sentimentale e poetica sarà illustrata da Giuseppe Mastromarco, e l’isola del Ciclope, temibile ostacolo nel ritorno verso Itaca, di cui parlerà Eva Cantarella.
Di seguito, sempre al Museo del Viaggio, verrà presentato il volume Mare e Mito, a cura di Paola Volpe e Stefano Amendola, che raccoglie gli interventi dell’incontro internazionale sul mito classico, tenutosi sull’isola dei Galli durante il Positano Myth Festival 2009: a discutere del libro, edito presso la casa editrice M. D’Auria (Napoli 2010), saranno Vittorio Citti e Maurizio Ferraris. Due incontri, quelli ideati da Paola Volpe e animati da accademici di fama internazionale nell’ambito delle letterature antiche e della filosofia, che non solo si propongono di coniugare cultura e alta divulgazione, ma vogliono rappresentare un’occasione di dialogo e di riflessione comune per tutti gli intervenuti: si darà così vita ad un quanto mai stimolante e vivace simposio dove ancora una volta sarà possibile ascoltare la voce dell’Antico e la sua eco nella nostra età.
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