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Troppi rifiuti edili a Cava de’ Tirreni ed il sindaco metelliano invita i colleghi dei comuni limitrofi a fare rete. E’ questa l’inziativa messa in campo dal primo cittadino di Cava de’ Tirreni, Marco Galdi, in seguito alle ripetute violazioni in materia di conferimento dei rifiuti. In particolare, è stato rilevato un consistente abbandono di materiali provenienti da demolizioni e, più in generale, di materiali di risulta di cantieri edili. Ciò, oltre a comportare possibili inconvenienti igienico-sanitari, deturpa il territorio comunale e fa ricadere sull’intera collettività i costi di bonifica, smaltimento e messa in sicurezza delle aree interessate dall’abbandono.
Così il sindaco di Cava, Marco Galdi, ha emesso un’ordinanza a proposito di “abbandono dei rifiuti provenienti da cantieri edili”. Ne ha inviato una copia a tutti i primi cittadini dei paesi vicini, invitando loro a voler prevedere l’eventualità di adottare nei propri ambiti territoriali disposizioni similari. Con l’ordinanza sindacale n. 28 del 6/9/2010, si obbligano i soggetti deputati al trasporto di materiali di risulta provenienti da cantieri edili a comunicare – per iscritto e con almeno 24 ore di anticipo, al comando di Polizia Locale o direttamente al protocollo comunale – le generalità complete del soggetto che effettuerà il trasporto, l’indicazione del mezzo utilizzato, la tipologia dei materiali da conferire in discarica, i quantitativi presunti, il giorno e l’ora in cui il conferimento del materiale sarà effettuato, nonché l’indicazione della relativa discarica autorizzata.
“L’iniziativa del nostro Comune – ha dichiarato il sindaco Marco Galdi – di rivolgersi anche ai Comuni più vicini, affinché adottino la medesima ordinanza, è funzionale all’esigenza di creare una più ampia rete territoriale di controllo, evitando così che rifiuti speciali prodotti per costruzioni edili, anche fuori dal nostro comune, siano sversati sul nostro territorio. Confidiamo che l’alleanza fra municipi possa consentire un freno a comportamenti delinquenziali che deturpano le nostre strade e i nostri valloni”.
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