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Anniversario dello sbarco di Salerno del ’43: per non dimenticare

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Domani, giovedì 9 settembre, ricorre il 67° anniversario dello sbarco su Salerno, avvenuta appunto nottetempo nel 1943, quella che nel gergo militare fu chiamata operazione Avalanche, valanga per la portata immane dello sbarco, il secondo della storia per numeri e portata dopo quello in Normandia, anche se lo precedette a anzi Salerno rappresentò un grande laboratorio per preparare l’altra operazione su suolo francese. Location per uno degli episodi più decisivi della seconda guerra mondiale fu il golfo di Salerno, da Maiori ad Agropoli. Gli obiettivi dell’operazione, delineati dal generale Eisenhower, comandante in capo del Teatro di Operazioni Mediterraneo e dal generale Clark, comandante della 5ª Armata: gli Alleati volevano allontanare i Tedeschi dall’Italia Meridionale, impadronirsi delle basi aeree di Foggia, raggiungere Napoli e liberare Roma. A distanza di poche ore dallo sbarco alleato, l’8 settembre 1943, Salerno era stata colpita dall’ennesimo bombardamento: alle 19:45 tutti i residenti vennero rinchiusi nei rifugi anti-aerei, dove appresero dalla radio e dal maresciallo Pietro Badoglio che il governo italiano aveva chiesto un armistizio al generale Eisenhower ed aveva firmato la resa incondizionata. La notizia pare sia stata appresa anche dai 100 000 soldati inglesi e dai 70 000 soldati statunitensi che componevano il corpo di sbarco: essa suscitò grandi manifestazioni di gioia ed ebbe sfortunate conseguenze psicologiche, in quanto i soldati si erano convinti che a Salerno avrebbero trovato folle in festa, invece trovarono i tedeschi agguerriti. L’ora X scattò alle 3:30 del 9 settembre, momento di massima oscurità, utile per l’occultamento della forza da sbarco, anche se, d’altro canto, svantaggiosa per le manovre di avvicinamento alla costa. Furono ben 40 i chilometri di costa interessati dall’operazione Avalanche. Purtroppo, con il passare degli anni, la memoria di tale evento tende a sbiadirsi.  Per questo è nata da tempo nella nostra città l’Associazione Salerno 1943, un gruppo di giovani protagonisti di un volontariato culturale sul campo, non dedito alla solita convegnistica. Nello statuto dell’associazione viene chiaramente indicato che uno dei suoi obiettivi è preservare la memoria di tale evento e del periodo della guerra nel salernitano raccogliendo testimonianze, reperti, scritti e quant’altro possa contribuire a far conoscere questa pagina della nostra storia recente. Nel corso del tempo l’Associazione Salerno1943 ha raccolto una grande quantità di testimonianze riuscendo persino a ricostruire le storia di alcuni soldati che combatterono nel salernitano. Come spiega Luigi Fortunato, attuale presidente dell’Associazione: Chi volesse informarsi sulle attività del sodalizio culturale può visitare il sito www.associazionesalerno1943.it .  A livello accademico c’è poi l’impegno decennale del professore Nicola Oddati che, oltre a proseguire con gli studi e le ricerche in materia dopo tanti sforzi, ha dato vita a S. Cipriano Picentino, nel palazzo delle Culture, ad un vero e proprio Museo dello Sbarco, la cui visita è consigliata a tutti in particolare alle scolaresche, tanto più oggi che i nuovi programmi ministeriali di storia insistono sul dare la precedenza al Novecento.

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Scritto da su 8 Settembre 2010. Archviato in Culture, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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