Oggi è |
Rabbia, paura e tanto dolore per la scomparsa di Francesca. Sono questi gli stati d’animo che si alternano tra gli abitanti di Atrani, il piccolo comune della Costiera Amalfitana, a sette giorni dal tragico alluvione. Le foto scattate oggi e pubblicate con questo articolo mostrano ancora i segni di quei tragici momenti. La forza dell’acqua ha portato giù, verso il mare, i detriti naturali ma anche frigoriferi, lavatrici, bombole di gas, auto, i motorini. A distanza di una settimana si scava ancora. Si cerca il corpo di Francesca, con la speranza di ritrovarla ancora in vita. Si cerca in mare anche con l’aiuto dei sommozzatori. Per sostenere gli alluvionati del Comune di Atrani è stato aperto un conto corrente bancario presso Banca Monte Paschi di Siena (sede di Amalfi) codice IBAN IT67X0103076030000000339967 ed un conto corrente postale 18949842; causale Pro Alluvionati del Comune di Atrani.
“Abbiamo paura – racconta una signora – siamo arrabbiati. Tutto questo non doveva succedere. E poi, quella ragazza. E’ diventata la figlia di tutti noi. La stanno cercando e noi preghiamo per lei”. Due signore sono ferme sul quel belvedere del lungomare, da sempre una delle immagini cartolina di Atrani. Hanno gli occhi puntati verso il mare. Seguono minuto per minuto le operazioni di sondaggio del fondale. “Vedete, stanno cercando!”. Pochi metri più in là, in piazza Umberto I, giovani e aziani sono al lavoro per ripulire le pareti dal fango. I negozi sono chiusi. Sono troppi i danni perché si possano riaprire le attività di sempre. Quelle che hanno segnato le estati di tanti turisti italiani e stranieri.
“Qui c’è la nostra economia – dice uno dei volontari con la voce rotta dalla commozione – In questa piccola piazza c’è tutta la nostra vita”. Dalla piazza la strada principale corre verso la montagna. Il “fiume di terrore” ha portato via anche i sanpietrini. Percorrendola tutta non è difficile incontrare le scavatrici intente a ripulirne gli angoli più remoti. Tra la terra ci sono anche tronchi d’albero dal diametro di oltre un metro. “Abbiamo preso di tutto. La pioggia ha portato giù qualsiasi cosa”. In paese sono tante e diverse le ipotesi sul come e perché sia accaduto. Ma nessuno a voglia di puntare il dito. “Non è il momento. A noi non interessa tutto questo – dice il titolare di un ristorante – Questa tragedia ci ha messo in ginocchio. Ma siamo pronti a rialzarci ed a riprendere il cammino più forti e fiduciosi di prima”.
Di seguito altri due scatti realizzati stamattina (giovedì 16 settembre 2010)durante le riprese per la realizzazione del servizio in onda all’interno del Tg di Telediocesi Salerno (14,30 – 18,00- 20.30 – 22,30).
Link breve:
Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi