Oggi è |
E’ bagno di folla per la processione del santo patrono Matteo. Ieri migliaia sono stati i fedeli che hanno popolato le strade del centro cittadino. Alle 18 in punto è San Gaio, per primo, ad attraversare il portale del quadriportico della Cattedrale. Il corteo religioso ha così inizio. E’ comunione di fede anche per i tanti pellegrini giunti dalla provincia e dalla regione.
A scandire il passo del corteo, guidato dall’arcivescovo di Salerno, monsignor Moretti al suo primo San Matteo, è la preghiera del rosario recitata per tutto il percorso. Poi la musica delle quattro bande al seguito delle paranze: c’è quella della «Città di Pontecagnano Faiano», della «Città di Giffoni Valle Piana», della «Città di Pellezzano» e della «Città di Salerno». Si respira aria di festa. I salernitani non nascondono il loro entusiasmo anche per il saluto corale al nuovo arcivescovo. Si susseguono gli applausi. In molti stringono tra le mani il rosario al passaggio dei santi. Il percorso è lungo. Dura all’incirca tre ore. Via Duomo, via Mercanti, P.zza Portanova, C.so V. Emanuele, via Cilento, C.so Garibaldi, via Roma, largo Ragno, via Portacatena, via Da Procida, e poi ritorno su via Mercanti e via Duomo. I portatori ancora una volta segnano il passaggio dei tre santi martiri, di san Giuseppe, san Gregorio VII e san Matteo con quel passo cadenzato e preciso. Ad ogni tappa alzano in aria le grandi strutture di legno addobbate in fiore per l’occasione da Enrico Visco. L’abbraccio finale è come sempre in piazza, davanti al Duomo. Si assiste con trepidazione la salita in corsa dei Santi lungo le scale che conducono in cattedrale. Poi l’atteso messaggio di Monsignor Moretti che rivolgendosi alla folla ne apprezza il calore. “Oggi posso dire che Salerno appartiene a san Matteo” sono le prime parole del nuovo arcivescovo che poi aggiunge: “Vi devo dire che sono abituato alle celebrazioni con il Papa, ma credo di non aver mai visto tanto entusiamo e gioia”. Poi il riferimento all’evangelista Matteo: “Chi si sente legato a san Matteo di deve far promotore del suo vangelo, leggerlo nelle famiglie. Mi piacerebbe che le comunità si ritrovassero sempre di più intorno a questa parola”. Prima della benedizione il pensiero alle famiglie ma anche a chi è solo e nella sofferenza.
Link breve:
Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi