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Crepe, crolli di intonaco in aula e nei corridoi, finestre rotte, palestre malandate: il 16% delle scuole non è sicuro e un altro 20% riesce a «strappare a fatica» la sufficienza. Il quadro «allarmante» della sicurezza a scuola emerge dall’ottavo rapporto «Sicurezza, qualità e comfort a scuola», presentato a Roma da Cittadinanzattiva, che, tra aprile e maggio, ha svolto dei sopralluoghi in 82 edifici scolastici di 8 regioni. Stando ai rilievi di Cittadinanzattiva il 93% delle aule non ha porte antipanico e le scale di sicurezza risultano assenti nel 29% delle scuole a più piani: con l`innalzamento del numero di alunni per classe previsto dal ministero dell’Istruzione, osserva Cittadinanzattiva, preoccupa quello che potrebbe accadere nel caso in cui si dovesse evacuare in fretta. Il 38% delle aule ha finestre non integre, il 20% pavimenti difformi, il 27% prese e interruttori rotti o divelti e un altro 27% cavi volanti. L`intonaco si stacca dalle pareti dei corridoi, dei bagni e delle aule rispettivamente nel 29, 21 e 20% dei casi. Nel 15% delle scuole ci sono crepe, nel 28% un deficit di interventi di manutenzione. L`88% avrebbe bisogno di interventi di manutenzione ordinaria, il 46% di interventi straordinari. E in caso di urgenza, segnalano i responsabili del servizio di prevenzione e protezione, due volte su tre l`ente proprietario non interviene.
«Si tratta di un quadro assolutamente allarmante – è il commento del presidente dell’Ance Salerno, Antonio Lombardi – che conferma sostanzialmente uno studio effettuato dall’Associazione dei Costruttori Salernitani appena un anno fa: un ulteriore dato tangibile di come per decenni la sicurezza nelle scuole sia stato ritenuto un problema assolutamente secondario e irrilevante, pur essendo il nostro territorio un’area ad elevato rischio sismico ed idrogeologico. È necessario ora attuare strategie concertate ed incisive per l’adeguamento strutturale degli edifici scolastici al fine di garantire condizioni di sicurezza ai ragazzi ed ai lavoratori che li frequentano quotidianamente».
Lo studio dell’Ance Salerno, elaborato dal Cresme su dati Istat, del Ministero dell’Ambiente e del Dipartimento di Protezione Civile, è stato già sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione Provinciale di Salerno, cui è stato anche offerto il massimo supporto tecnico, amministrativo ed operativo perché gli interventi vengano pianificati e realizzati nel minor tempo possibile. Il presidente Cirielli ha dimostrato grande sensibilità per questa problematica e sono allo studio interventi atti a coinvolgere anche capitali privati. In base allo studio Ance, esteso anche ai plessi sanitari e ospedalieri, Salerno è in vetta alla classifica nazionale delle “strutture a rischio”, preceduta soltanto da Napoli e Cosenza, con ben 1.029 edifici a rischio per 1,5 milioni di metri quadrati di superficie lorda che andrebbe riattata ed adeguata alle normative vigenti. In particolare sono a «rischio terremoto», in provincia di Salerno, 889 plessi (il 76% del totale) tra scuole ed ospedali, mentre il pericolo idrogeologico investe 162 edifici (14%).
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