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Versi per chi non ce l’ha fatta a sopravvivere alla furia del fango. Poesia civile per ricordare un drammatico episodio di cronaca che ha scosso Atrani e l’intera nazione nei giorni scorsi. Il poeta Enzo Tafuri, vincitore della sezione opera prima del Premio Alfonso Gatto 2009, ha scritto una lirica in memoria di Francesca Mansi, la ragazza scomparsa durante l’alluvione che ha travolto la cittadina costiera. La sua poesia è anche l’occasione per non dimenticare.
LACRIME DI FANGO
A Francesca Mansi
L’impluvio stantato ai sudori di pietra
Nicchie accovacciate alle stradine arrampicate.
Rossore di sole al giallo dei limoni
Chiese di canti ai sussurri di preghiere.
Scroscii irruenti, vene d’argilla,
fragili radici alla vetta dei filari.
L’urlo di acque all’agguato tradito.
Impeto orrendo, vortice furioso
nel dormiveglia appagato.
Vuoto di pena il delicato germoglio svanito.
Arcate stanche come occhi di luna.
Pacata battigia nei suoi baci di schiuma,
notti serene al racconto di favole.
Accoglie il mare, culla d’amore,
fanghi spietati nell’attonito languore.
Vergine natura, osceno rifiuto
nell’indifferente sciagurato stupro.
Fanciulla accorta dal caldo sorriso,
fuochi rossi di petali ai capelli costieri.
Perle di maestrale il candore del tuo sorriso.
La tua voce un canto di lampare.
L’età del sogno alla vita bramata.
Lacrime di fango, fiori bianchi
come soffi di carezze nella speranza del cielo.
VINCENZO TAFURI
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