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Nella notte tra il 5 e 6 settembre scorsi perdeva la vita Angelo Vassallo. Sindaco del Comune di Pollica, amava la propria terra, credeva nei valori antichi ma ancor di più credeva nel futuro radicato nel rispetto dei luoghi e delle persone. Per tutti era il Sindaco-Pescatore. Ha cambiato il volto del suo paese, lasciando intatto il fascino della sua terra, riuscendo a conquistare riconoscimenti importanti, quali la bandiera blu. Ha amato il mare, l’ha difeso e protetto. Della ricchezza del mare, sapeva, poteva giovarsi anche la terra: quella parte del Cilento stretta tra il borgo di Pollica e le splendide frazioni di pioppi ed Acciaroli, che ha amministrato a lungo in piena sintonia con i bisogni della sua comunità e con l’intelligenza di chi ha il pensiero lungo e le idee rivolte al futuro. Un futuro che ha immaginato di progresso, di giustizia, di civiltà. L’impegno di una vita nelle istituzioni nel segno della tutela dell’ambiente, della legalità, del rispetto delle regole. Angelo Vassallo era una persona amata dalla sua comunità. La sua morte ha colpito tutti direttamente e profondamente perché ad essere ucciso non è stato solo un difensore della legalità, ma anche un simbolo del Sud più sano e vero, che traduceva nella quotidianità del suo lavoro di amministratore. Viveva la sua carica come un impegno preciso e denso di contenuti. Non dimenticare non basta: occorre che tutta la società civile mandi ancora segnali forti di reazione. Stasera, nella Chiesa dell’Annunziata ad Acciaroli, celebrata la Santa Messa per il trigesimo della scomparsa di Angelo Vassallo a cui hanno partecipato esclusivamente familiari ed amici stretti.
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