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Un, due, tre, quattro. No, non stiamo contando i secondi che mancano al kappaò di un avversario ma quante volte la Salernitana, consecutivamente, ha mandato al tappetto l’avversario di turno. All’Arechi, dopo Pavia e Spezia, è toccato al Monza dell’ex Cudini (ricordate il difendore della promozione in massima serie?). Ancora non ci siamo con i conti? E’ vero, manca all’appello l’exploit esterno sul campo dell’ex capolista Spal. Si, perchè per la seconda settimana di fila è la formazione granata a guardare tutti dall’altro verso il basso. Breda, d’altronde, l’aveva detto: “Non dobbiamo soffrire di vertgini ma guardare partita dopo partita”. Detto fatto, insomma, e la Salernitana continua a far sognare al termine di una prestazione abbastabza brillante (in particolar modo nella ripresa). Cinque giri di lancette, questo il tempo che basta all’accoppiata Pestrin-Szatmari per confezionare il vantaggio. A bersaglio, per precisione, l’ex reggino. La reazione dei brianzoli arriva solo a tratti: nulla di cui preoccuparsi. I padroni di casa, allora, decidono di chiudere la contesa dopo quattordici minuti dal ritorno sul terreno di gioco. La perla di giornata non è di un centrocampista o un attaccante ma di Legittimo, puro difensore, capace di timbrare il cartellino con una conclusione dalla lunga distanza. Ed ora? Tutti a Bassano del Grappa per ubriacare i veneti e proseguire la corsa verso la cadetteria.
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