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Trent’anni dopo il terremoto in Irpinia se ne discute anche all’Università di Salerno

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Quel giorno del 23 novembre 1980, alle ore 19.35,  una vasta area che comprende la Campania, la Basilicata e, marginalmente, la Puglia è interessata da un terremoto di 6,9 gradi della scala Richter. Se ne parlerà, intanto,  al convegno “Laviano restituita” in programma sabato 20 novembre, alle ore 10.30, presso il Castello di Laviano. Durante il convegno sarà presentato il plastico architettonico e il 3D interattivo di Laviano presisma. A seguire, da lunedì 22 a venerdì 26 novembre “Il grande terremoto dell’Irpinia: trent’anni dopo”, sarà il tema del convegno che interesserà Napoli, Benevento e Salerno.  L’Università di Salerno ospiterà i convegnisti il 24 novembre. Il programma della giornata, che si svolgerà presso l’aula delle lauree di Ingegneria,  avrà inizio  alle ore 9.30 con i saluti del Rettore, Raimondo Pasquino, e con l’intervento dell’assessore al Lavori Pubblici e Protezione Civile della Campania,  Edoardo Cosenza. I lavori salernitani saranno chiusi con una tavola rotonda sul tema “La sicurezza del territorio e dell’ambiente costruito premessa per lo sviluppo e la qualità dell’habitat – evoluzione delle norme nazionali e regionali”.

“Terremoto 80 – Ricostruzione e sviluppo” è, invece, il tema di un “convegno di studi  urbanistici” organizzato per “il trentennale degli eventi sismici in Campania, Basilicata e Puglia”, dall’Università di Salerno e dall’Istituto Nazionale di Urbanistica. Il convegno, che si svolgerà martedì 23 e mercoledì 24 novembre, sarà strutturato in sei sezioni: ‘Il governo dell’area vasta’, ‘La pianificazione urbanistica’, ‘Lo sviluppo economico e produttivo’, ‘Intervento edilizio, qualità abitativa e sicurezza sociale’, ‘Il riscatto di Napoli e della sua area metropolitana’, ‘Ruoli e protagonismi tecnico-professionali e politico-sociali’.  Ai  lavori della prima sessione plenaria (‘Ricostruzione e sviluppo in Campania, Basilicata e Puglia nell’interpretazione dei protagonisti politici’) che saranno introdotti e moderati dal Rettore, parteciperanno Andrea Geremicca, Carmelo Conte, Vincenzo De Luca, Guido D’Angelo. La seconda, moderata dal preside della Facoltà di Ingegneria, Vito Cardone, avrà come argomento di discussione il tema “Ricostruzioni a confronto nella interpretazione degli urbanisti”.

Laviano, S. Angelo dei Lombardi e Lioni sono cancellati dalla cartina geografica; altri paesi subiscono danni gravissimi. Complessivamente risultano gravemente danneggiati 688 comuni, nei quali la metà del patrimonio abitativo viene perduto. Rispetto al terremoto che nel 1976 aveva colpito il Friuli, l’area interessata risulta più estesa di quattro volte, le vittime sono molto più numerose, circa 2.700, e il danno economico incomparabilmente più elevato. Le scosse che si susseguono evidenziano la fragilità di molte strutture abitative, l’assenza di piani regolatori o il mancato adeguamento di quelli che ci sono. A mettere il dito nella piaga il Presidente  Pertini che, il 26 novembre 1980,  denuncia in un celebre messaggio televisivo agli italiani, il ritardo dei soccorsi e le “mancanze gravi” nell’azione dello Stato, per le quali sono individuate precise responsabilità. “Qui non c’entra la politica – dichiara il presidente Pertini – qui c’entra la solidarietà umana, tutti gli italiani e le italiane devono sentirsi mobilitati per andare in aiuto di questi fratelli colpiti da questa sciagura. Perché, credetemi, il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi”. Gli aiuti arrivarono e con essi le polemiche. Non a caso quel tragico evento produsse una ferita nel tessuto sociale e paesaggistico che, ancora oggi, sanguina. Non è rituale, quindi,  ma necessario soffermarsi su quella tragedia per capire cosa è stato fatto, quali rimedi mettere in campo affinché quella tragedia non si ripeta. Si può visitare il sito http://www3.unisa.it/news/index/idStructure/1/id/2031 per ulteriori informazioni.

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Scritto da su 19 Novembre 2010. Archviato in In evidenza, Sociale. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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