POSTA
Oggi è

Trenta anni fa il terremoto, oltre il ricordo

Archviato in: Cronaca,In evidenza | Versione stampabile Versione stampabile

19,35 circa del 23 novembre 1980, era domenica, faceva un caldo insolito, tanto che ancora oggi quando capita che in inverno ci siano temperature così afose i più ricordano con terrore una certa imprecisata, temuta “aria di terremoto”. 90 secondi che causarono distruzione di intere comunità, lacerano famiglie, provocarono un’ecatombe, circa 3mila morti, centri storici, chiese monumenti, sbriciolati come fossero stati di sabbia. E poi il dramma infinito dei senzatetto, le notti in auto, poi le tende, le roulotte, i prefabbricati ed una emergenza diventata poi ordinarietà scandalosa per tanti campi di prefabbricati, alcuni smantellati solo alcuni anni fa. Le immagini che state vedendo sono tratte dal bel libro curato da Andrea Perciato, fresco di stampa, presentazione stasera al Punto Einaudi, il volume corredato da 100 fotografie, racconta quella tragedia dal punto di vista del volontariato. Perciato, che a quel tempo come capo scout guidava un gruppo di giovani come lui a scavare tra le macerie,  ha voluto intitolare il libro “Gigli tra le pietre”, con doppio riferimento al giglio, simbolo degli scout e al rifiorire di una solidarietà nuova, vero motivo di speranza nella tragedia immane. All’indomani del sisma si mobilitarono tutti: Nord e Sud insieme, diversi paesi del mondo, la neo-nata Caritas diocesana, allora guidata da don Comincio Lanzara, muoveva i primi passi, come anche la Protezione Civile, chiamate entrambe ad un compito difficile. E’ oggi, cosa dire a distanza di tre decenni. La ferità è stata del tutto risanata? Difficile dirlo. In una nota, il presidente dell’ordine dei Geologi della Regione Campania, Francesco Peduto, punta l’attenzione su prevenzione, recupero e legislazione.

“Il terremoto del 1980 – scrive Peduto- è stata un’occasione sprecata per pianificare un reale recupero ed una valorizzazione dei tessuti insediativi storici . Quali e quanti comuni si sono salvati dalle brutture della ricostruzione? Dobbiamo ricordare che alcuni portali in pietra di San Gregorio Magno sono stati rinvenuti addirittura negli Stati Uniti? Vogliamo ricordare Romagnano al Monte ( salernitano) , la Pompei del 2000 , che è stata completamente abbandonata per scelte sicuramente politiche e non tecniche e il paese ricostruito a qualche Km di distanza? Oggi il centro nuovo sembra un quartiere periferico e desolato di una grande città, gli abitanti di Romagnano hanno perso la loro storia , la loro cultura e non torneranno più”.

Link breve:

Scritto da su 23 Novembre 2010. Archviato in Cronaca, In evidenza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi