Oggi è |
Conclusa la 16esima assemblea nazionale elettiva della Fisc, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, durante la quale i direttori e delegati dei 188 settimanali diocesani hanno provveduto ad eleggere i membri del Consiglio nazionale per il triennio 2011/2013. Sono risultati eletti: Francesco Zanotti di Cesena, Francesca Cipolloni di Macerata, Carmelo Petrone di Agrigento, Antonio Rizzolo di Alba, Chiara Genisio di Torino, Carmine Mellone di Salerno, Agostino Clerici di Como, Bruno Cescon di Pordenone, Davide Maloberti di Piacenza, Adriano Bianchi di Brescia, Mario Barbarisi di Avellino, Marco Bonatti di Torino. Oltre ad essi, siederanno nel Consiglio i delegati regionali: Corrado Avagnina (Piemonte-Valle d’Aosta-Liguria), Claudio Mazza (Lombardia), Mauro Ungaro (Triveneto), Giulio Donati (Emilia Romagna), Claudio Turrini (Toscana), Carlo Cammoranesi (Marche), Angelo Zema (Lazio), Doriano De Luca (Campania), Emanuele Ferro (Puglia), Filippo Curatola (Calabria), Alfio Inserra (Sicilia), Giuseppe Pani (Sardegna), Antonio Simeoni (delegazione estera). È stato infine eletto il comitato tecnico consultivo: Walter Matten, Gerarda Carratù, Sergio Criveller, Roberto Giuglard, Paolo Torri, Nevio Bortolussi, Roberto Mazzoli.
La giornata conclusiva dell’assemblea è stata dedicata al mondo della comunicazione che non può prescindere da internet, grande potenzialità da integrare con i media tradizionali. Il messaggio viene dal dibattito “Quale futuro per la carta stampata nel mondo digitale?”. Sul palco, oltre a mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, don Antonio Sciortino e Marco Tarquinio, rispettivamente direttori di “Famiglia Cristiana” e “Avvenire”, testate che affiancano un sito web al cartaceo. A moderare l’incontro, il presidente uscente della Fisc, don Giorgio Zucchelli.
“La Rete è una novità di cui prendere coscienza”, ha detto in apertura mons. Domenico Pompili, dal momento che “non siamo di fronte a un cambiamento esteriore, per addetti ai lavori”, ma a una mutazione “esistenziale, che ha a che fare con la vita di tutti noi”. Il sottosegretario della Cei ha ricordato il convegno “Testimoni digitali” organizzato la scorsa primavera dalla Chiesa italiana, “momento che ha segnato una presa di coscienza” di questo “nuovo contesto esistenziale” di cui parlano anche gli “Orientamenti pastorali”. Mons. Pompili ha ribadito come “non esista contrapposizione fra on line e off line” e i social network rappresentino “una realtà con la quale fare i conti e da decodificare”, che non interessa più solo i giovanissimi, ma anche e sempre più “gli ultraquarantenni”.
La realtà dei settimanali diocesani è “una rete forte e presente, con un radicamento sul territorio che pochi possono vantare”. Così l’ha definita il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio, ringraziando le testate cattoliche locali per il contributo che già danno al quotidiano. Tre, secondo Tarquinio, i criteri con cui essere correttamente presenti nel panorama mediatico: “credibilità”, “fondatezza”, “stile”. Il direttore ha ripercorso alcune vicende recenti, indice di “un processo nel quale c’è disprezzo per la carta stampata e fastidio per quel che rappresenta”. Tra esse la campagna “fateli parlare” fatta in questi giorni dal quotidiano cattolico per “dar voce alla gente in un Paese dove sembra che nel circo mediatico tutto sia già scritto”. Riguardo al futuro della carta stampata, “i giornali – ha aggiunto Tarquinio – sopravvivranno se sapranno abitare con scioltezza ed elasticità i due ambiti del cartaceo e di internet”.
Nel web, ha sottolineato padre Antonio Sciortino, “non dobbiamo vedere un rischio per il giornalista, ma una potenzialità immensa messa a nostra disposizione”. Per il direttore di “Famiglia Cristiana” siamo a “un bivio cruciale”, con un “cambiamento nella società” da affrontare camminando “con il passo degli uomini di oggi”. In questo contesto “dobbiamo informare ma anche comunicare il Vangelo: siamo chiamati a un’attenzione particolare non solo nel dotarci di mezzi ma nel cambiare mentalità”. In secondo luogo “i giornalisti non possono pensare di lavorare come prima”, ha precisato facendo riferimento a rivendicazioni sindacali che hanno visto recentemente contrapporsi il direttore del principale quotidiano italiano al suo comitato di redazione. “Adeguarsi all’avvento del web significa lavorare sia per l’edizione cartacea, sia per l’on line, altrimenti oggi il lavoro del giornalista è dimezzato”. E se un tempo un inviato del settimanale paolino raccoglieva, nel corso di un viaggio, centinaia di foto e una mole rilevante di materiali dai quali, una volta tornato in redazione, fare una selezione per l’articolo, oggi “ogni giorno è chiamato a scrivere per il web” con lo stile proprio dell’informazione web, mentre le foto trovano molto più spazio nelle “photogallery” del sito.
Il direttore del Sir, Paolo Bustaffa, all’estero per impegni di lavoro, a conclusione dell’assemblea Fisc ha affermato: “Il primo sentimento di gratitudine è per il Papa che, oltre ai settimanali cattolici locali e ‘Avvenire’, ha ricordato anche il Sir, l’agenzia che appartiene alla storia della Fisc. Il Sir è sempre al fianco di questi giornali in una reciprocità che, in oltre 22 anni di lavoro, ha dato vita a un’esperienza professionale unica per il suo fondarsi sul dialogo permanente tra territorio e realtà nazionali, europee e internazionali. Il nuovo Consiglio certamente non mancherà di elaborare e proporre un ulteriore contributo a quella ‘informazione pensata’ che il Sir, con lo stile e il linguaggio propri di un’agenzia giornalistica, offre a media cattolici e laici in fedeltà al compito affidatogli dalla Chiesa italiana, nelle sue espressioni locali e nazionale, e dagli organismi ecclesiali europei”.
Link breve:
Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi