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Varato il piano di lavoro dalla Regione. Un investimento di 76 milioni di euro e cinque bandi, pubblicati sul Bollettino ufficiale del 27 dicembre scorso, che danno attuazione agli incentivi per le imprese che assumono. Circa diciottomila i campani coinvolti: dai giovani ai disoccupati di lunga durata, dai precari ai cassintegrati. Ai disoccupati è dedicato il bando “più sviluppo più lavoro” volto all’inserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata e degli inoccupati da almeno dodici mesi. Per ogni assunzione è previsto un incentivo di cinquemila euro a favore di imprese o datori di lavoro. Per ogni nuovo assunto è previsto un contributo di cinquemila euro e la totale decontribuzione per tre anni. Ai cassintegrati con l’avviso “Cig più” sono previsti incentivi fino a dicecimila euro a coloro che assumono, oltre al totale sgravio contributivo. Al fine di facilitare la ricollocazione di questi lavoratori, spesso over quaranta, sono anche previste ulteriori misure di riqualificazione e tirocini d’inserimento preventivi all’assunzione (sino a tremila euro ciascuno). Per i precari il progetto “Minimi termini” è pensato per facilitare l’accesso dei lavoratori con contratti atipici nell’area della protezione dal rischio di disoccupazione e per sostenere le aziende nella valorizzazione delle risorse umane. L’importo dell’incentivo arriva sino a cionquemila euro. E’ un supporto concesso sotto forma di contributo una tantum che e si configura come aiuto concesso in regime “de minimis”. Per gli apprendistato il progetto si chiama “Più apprendi più lavori” a favore di giovani di età compresa tra i diciotto e i ventinove anni. L’obiettivo è favorire l’inserimento nel circuito lavorativo delle fasce giovanili attraverso il conseguimento di una qualificazione professionale “on the job”: l’azienda può richiedere un contributo di cinquemila euro fino a un massimo di settemila e cinquecento per le assunzioni dei soggetti diversamente abili. Per gli operatori socio sanitari, infine, “Primimpresa oss” è il programma di incentivi per la realizzazione di tirocini formativi nel campo sociosanitario. L’obiettivo è favorire l’inserimento nel circuito lavorativo di soggetti in possesso della qualifica professionale di operatore socio sanitario. Ciascun tirocinio prevede un contributo fino a tremila euro che corrisponde ad una borsa mensile di cinquecento euro per sei mesi.
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