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Nel 2010 il comparto salernitano dell’artigianato ha segnato dei preoccupanti dati negativi. A far risuonare ancora una volta il campanello di allarme è la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa di bilancio. Secondo le fonti della Commissione Provinciale dell’Artigianato risultano iscritte nel 2010 1281 imprese contro 1417 cessate. Pertanto si è avuto un saldo negativo che fa salire a 136 il contatore delle imprese che hanno chiuso battenti.
Altro dato preoccupante, come sottolineato sia dal direttore che dal presidente della CNA, Paolo Quaranta e Sergio Casola, è quello relativo alle vertenze di lavoro per licenziamenti: sarebebro 3500 quelle registrate presso le commissioni di conciliazione dell’Ufficio Provinciale del Lavoro ed in sede sindacale. “Per non parlare poi della chiusura del credito da parte del mondo bancario – sottolinea Quarante – Grazie all’azione della CNA Nazionale alcuni istituti di credito (UNICREDIT, BNL, Artigiancassa e Credito Coooperativo) hanno stipulato apposite convenzioni ristabilendo così un rapporto di reciproca fiducia determiante per una ripresa economica”.
Tra i fenomeni riscontri e confermati nel corso del 2010 c’è anche quello dell’abusivismo. “Da sempre portiamo avanti un piano di studio e di azione contro l’abusivismo – aggiunge Sergio Casola – Le abbiamo definite “imprese invisibili” proprio per la loro natura. E queste determinano senza ombra di dubbio un danno alle imprese artigiane regolari presenti sul territorio della provincia di Salerno”.
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