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La Commissione Speciale contro il mobbing e contro ogni forma di discriminazione, presieduta dal consigliere regionale del Pd, Donato Pica, ha tenuto un’audizione sulla proposta di legge ad iniziativa della consigliere regionale Bianca D’Angelo e dei consiglieri del gruppo del Pdl, per istituire la Commissione per le Pari Opportunità e per la tutela della dignità e dei diritti umani presso il Consiglio Regionale della Campania. Alla riunione della Commissione hanno preso parte, oltre al presidente Pica, le consigliere del Pd, Angela Cortese e Anna Petrone; di Idv, Anita Sala; il consigliere della Destra, Carlo Aveta. Obiettivo della proposta di legge è unificare gli organismi femminili attualmente esistenti in Regione Campania, la Consulta regionale femminile e la Commissione regionale pari opportunità, istituiti, rispettivamente, con leggi regionali del 1977 e del 1987, e di dare vita ad un unico soggetto rappresentativo delle istanze femminili capace di incidere sulle politiche regionali per creare sostanziali pari opportunità e per la rimozione di ogni forma di discriminazione delle donne nella professione, nella politica, nelle Istituzioni e nella società. Per questo motivo, la Commissione ha ascoltato il parere sulla proposta di legge delle presidenti della Consulta regionale femminile, Monica Maietta, e della Commissione regionale pari opportunità, Fiorella Girace, insieme con la sua vice Maria Pirozzi, anche alla luce della legge regionale n. 16 del 7 dicembre 2010 con la quale il Consiglio regionale della Campania ha approvato la ricostituzione dei due organismi.
Sulla proposta di legge, Maietta e Girace hanno espresso perplessità “di ordine sia formale che sostanziale, in quanto i due organismi sono previsti dallo Statuto della Regione Campania e, pertanto, eventuali modifiche dovrebbero essere approvate con legge di modifica statutaria” – ha sottolineato Maietta. Sul piano sostanziale, Girace ha evidenziato che “in linea di principio si potrebbe dare corso ad una unificazione dei due organismi ma il vero problema, che la proposta di legge non risolve, è quello della incisività dei soggetti rappresentativi del mondo femminile”. Sulla proposta di legge si sono dette contrarie anche le consigliere del Pd, Angela Cortese, Anna Petrone e Anita Sala. La consigliere Cortese ha sottolineato che “pur essendo possibile la unificazione dei due organismi, come in altre Regioni, non sono condivisibili le finalità e le funzioni delineate dalla proposta di legge in quanto essa ha un approccio superato alla tematica delle pari opportunità partendo da una concezione della condizione femminile come fosse una condizione di svantaggio o una sorta di riserva sociale; tale presupposto vanifica ogni possibilità di mettere in campo un soggetto realmente incisivo per affermare le pari opportunità”. La consigliere Petrone si è, invece, soffermata sul dato formale della “situazione di incertezza giuridica dei due organismi alla luce della legge approvata dalla maggioranza in Consiglio regionale, una norma che ha creato incertezza e che compromette anche la continuità dell’azione dei due organismi”. Per far luce su ciò, la Petrone ha sollecitato il presidente della Commissione Pica a chiedere chiarimenti al Presidente della Regione Stefano Caldoro. Nel trarre le conclusioni dei lavori della Commissione, il presidente Pica ha evidenziato “l’importanza della problematica delle pari opportunità, quale punto di snodo della evoluzione della società e della politica; pertanto, è opportuno che, prima ancora di esprimere parere sulla proposta di legge, venga fatta chiarezza sullo status giuridico dei due organismi anche al fine di salvaguardare la continuità delle loro iniziative”. A tal fine, la Commissione scriverà una lettera al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
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