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Tagli ai posti di lavoro per i docenti. L’espulsione dei dipendenti precari. Meno ore di lezione. La riduzione del sostegno. Pochi fondi a disposizione per la scuola pubblica. Il blocco delle graduatorie provinciali. La regionalizzazione delle assunzioni a tempo indeterminato. Per queste motivazioni, dopo l’approvazione della riforma Gelmini, i precari della scuola hanno dato il via all’ennesimo corteo di protesta questa mattina da piazza Ferrovia: snodadosi attraverso il Corso Vittorio Emanuele e raggiungendo Palazzo Sant’Agostino. “E’ una situazione che n0n può andare più avanti – afferma Teresa Vicidomini, rappresentante Cobas Salerno – perchè la gente è oramai sfiduciata. Quale futuro può esserci per i giovani e quale futuro per le persone che oggi hanno quaranta o cinquant’anni. La politica non ci tende una mano e nessuno sembra interessato a risolvere i problemi di persone che di punto e bianco restanp senza lavoro o con gravi limitazioni. Noi non molleremo e continueremo a far sentire la nostra voce, soprattutto quella dei precari della scuola. Cercheremo di far svegliare chi deve svegliarsi, a cominciare dai politici che dovranno rendersi conto di quanto la popolazione è stanca. Alla gente, poi, possiamo solo dire di non arrendersi. La vicenda attuale porta indignazione e rabbia ma mollare adesso non servirebbe a nulla. Bisogna combattere ed in particolare per i nostri ragazzi che avranno necessariamente bisogno di un futuro più sereno dal punto di vista lavorativo”.
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