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Il G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito 35 misure cautelari personali (30 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 ordinanze agli arresti domiciliari), disposte dal G.I.P. presso il Tribunale di Salerno su richiesta della locale Procura – D.D.A., nei confronti degli adepti di un pericoloso sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti e stabilmente operante nell’agro nocerino – sarnese (Scafati, Angri, Pagani) ed a sud di Napoli (Pompei, Castellamare di Stabia, Boscoreale).
Le complesse ed articolate attività investigative, sviluppatesi anche con l’ausilio di diffuse intercettazioni telefoniche condotte con le più sofisticate tecniche, hanno evidenziato con chiarezza l’esistenza di una strutturata organizzazione delinquenziale con legami all’estero ed in diverse aree del territorio nazionale, capeggiata da Giuseppe Alfano, alias “Peppe o’ squalo” (attualmente detenuto nel penitenziario di Madrid), il quale si avvaleva, tra gli altri anche della collaborazione dei fratelli, del padre e di Salvatore Sorrentino.
Le investigazioni hanno consentito, inoltre, di accertare la disponibilità di armi, nonché l’agire sistematico e continuo finalizzato al traffico internazionale di ingenti quantitativi di eroina, cocaina ed hashish provenienti dall’estero (Spagna e dall’Olanda) da importare in territorio italiano, servendosi dei suoi partecipi, per le fasi di “raccolta” del denaro e di approvvigionamento del narcotico con conseguente sviluppo delle attività di trasporto e di distribuzione.
Il sodalizio criminale, che aveva esteso i suoi traffici sull’intero territorio nazionale, potendo contare su ramificazioni operanti principalmente in Lombardia (Milano), Lazio (Roma e Latina) e Puglia (area garganica), si avvaleva anche di una consolidata rete di spacciatori per le cessioni al minuto delle sostante stupefacenti nei territori compresi nelle province di Salerno e Napoli.
E’ stata inoltre ampiamente riscontrata la capacità di reperire ragguardevoli risorse finanziarie, grazie alle quali perseguire senza soluzione di continuità l’illecito criminale, pur avendo subito evidenti perdite in termini di arresti, di sequestri di narcotico e di denaro ad opera dei finanzieri del G.I.C.O/GOA.
Infatti, nel corso delle indagini, sono stati sottoposti a sequestro più di 11 kg di cocaina (abilmente occultati all’interno di un tir), oltre 31 kg di hashish (rinvenuti all’interno di un doppiofondo ricavato in un autoveicolo), nonché sostanze da taglio e materiale vario per il confezionamento; sono stati eseguiti 7 arresti in flagranza di reato; è stato scovato un latitante cui l’organizzazione garantiva supporto logistico ed economico per il sostentamento;
sono state rinvenute 2 pistole semiautomatiche con matricola abrasa, un fucile e centinaia di munizioni.
Le condotte criminose ascrivibili all’illecito sodalizio hanno, inoltre, evidenziato un indiscusso predominio sul territorio di influenza, tale da consentire ai membri dell’organizzazione delinquenziale di rafforzare ed espandere la propria “egemonia” mediante la disponibilità di sempre maggiori quantità di stupefacente. Tale sviluppo criminale ha sollecitato gli adepti a ricercare e stabilire ulteriori contatti della specie con emissari di similari consorterie criminali, in particolare modo della zona di Secondigliano e Fuorigrotta.
Sono stati condotti anche accertamenti patrimoniali nei confronti dei principali accoliti del sodalizio, in virtù dei quali, una volta evidenziata la sproporzione tra il tenore di vita tenuto dai soggetti destinatari delle misure cautelari ed il reddito dichiarato, è stato possibile emettere un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, dei seguenti beni: 27 motocicli, 69 autovetture alcune delle quali di lusso (Porsche, Mercedes), quote societari di 17 imprese, due ditte individuali, 9 unità abitative, un terreno. Il tutto per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.
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