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Mons. Luigi Moretti incontra i giornalisti per presentare l’itinerario pastorale diocesano

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“E’ iniziato il periodo della Quaresima, che ci condurrà verso la Pasqua di Resurrezione, ed è questo il cammino principale per tutti noi cristiani”. Con queste parole è iniziata la conferenza stampa dell’arcivescovo di Salerno, mons. Luigi Moretti, a sei mesi dal suo insediamento. E l’occasione è stata propizia anche per presentare il documento che rappresenta l’itinerario pastorale diocesano per un accompagnamento alla vita cristiana, una vera e propria indicazione per il cammino sul tema: “Dal Vangelo alla vita, dalla vita al Vangelo”.

“Quella che consegniamo nelle vostre mani – scrive mons. Moretti – è una traccia. Una traccia non è qualcosa di definito, ma spalanca un orizzonte, apre una pista di ricerca, dà inizio ad un cammino. La traccia è sempre il segno di una presenza che ci accompagna, nel contempo con forza e discrezione, in un itinerario condiviso, in un percorso che si fa compagnia dell’Altro e degli altri”. Del resto questo documento programmatico non viene fuori dal nulla, ma è il frutto dei risultati del Sinodo Diocesano, conclusosi nel 2007, che aveva come tema: “Fare della Chiesa salernitana la casa e la scuola della comunione”. E’ uno strumento consegnato ai sacerdoti, ai religiosi, alle comunità parrocchiali ed alle associazioni cattoliche, affinché aiuti ad orientare l’impegno comune nell’attività di annuncio e diffusione del Vangelo.

Mons. Moretti ha voluto esprimere la sua soddisfazione sia per l’esperienza vissuta nella fede, sia per l’esperienza umana, alle quali ha fatto da cornice una cordiale accoglienza da parte di sacerdoti e fedeli. E l’aver potuto collaborare con Giovanni Paolo II, a Roma, è stata l’occasione per apprendere che cosa significa la figura del Buon Pastore, insegnamento che l’Arcivescovo mette in campo quotidianamente visitando le tante comunità della diocesi.

“Gli Orientamenti Pastorali della Chiesa italiana – sottolinea mons. Moretti – ci ricordano come sia urgente assumere con creatività e responsabilità il compito educativo nel contesto più ampio del rapporto tra generazioni. In tale prospettiva accompagnare le famiglie deve costituire una priorità nella nostra proposta pastorale; quanto più la famiglia è consapevole del suo ruolo, tanto più essa è parte attiva nei processi educativi dei figli e questo vale anche per l’iniziazione cristiana, a cominciare dal battesimo”.

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Scritto da su 9 Marzo 2011. Archviato in In evidenza, Mondo cattolico. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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