Oggi è |
E’ in programma per martedì 15 marzo alle ore 10.30, presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Salerno, un seminario sulla nuova figura professionale dell’Intermediario che opera nell’ambito dell’Open Innovation. Il seminario è tenuto da professori universitari esperti di innovazione industriale. L’obiettivo è quello di dare ai giovani una formazione innovativa spendibile facilmente in un ampio spettro di attività professionali. La registrazione è libera, ed ai giovani che seguiranno tutto il seminario sarà rilasciato un attestato di frequenza. Il seminario presenterà la nuova figura dell’Intermediario dell’innovazione che contribuisce a diffondere ed a scambiare la conoscenza nel mondo produttivo.
L’innovazione può essere definita come il risultato di una serie di attività che utilizzano le conoscenze per creare nuovi valori. L’Oecd (Organisation for Economic Cooperation and Development – European Commission) propone una definizione secondo cui l’innovazione consiste nella realizzazione di un prodotto o processo nuovo, di una nuova modalità di marketing, o di un nuovo metodo organizzativo nelle pratiche di business, nell’organizzazione del lavoro, o nelle relazioni esterne. Una delle maggiori innovazioni del pensiero imprenditoriale è stato l’aver percepito che la conoscenza è il motore fondamentale dello sviluppo sostenibile e del vantaggio competitivo. Questo ha aperto prospettive completamente nuove su come gestire le risorse umane, materiali e finanziarie. Tale percezione ha pervaso tutte le organizzazioni che, per adattarsi ai continui cambiamenti, si sono rese conto di aver bisogno sia di conoscenza e sia di nuove vie di accesso alle conoscenze.
Il successo dell’innovazione, in presenza di complessità ed incertezza, può essere raggiunto solo attraverso approcci collaborativi che integrano la conoscenza interna con quella al di fuori dell’organizzazione. Le Aziende si sono rese conto che debbono praticare la compravendita della conoscenza e che l’innovazione è una merce che viene venduta e comprata come qualsiasi altra merce. Questo modello di innovazione aperta è sempre più utilizzato nelle aziende e nelle organizzazioni di tutto il mondo ed era un must per le piccole imprese. Oggi anche le grandi aziende usano lo stesso modello e vanno verso un approccio collaborativo fra di esse. Questo fenomeno è stato studiato ed approfondito da Henry Chesbrough che nel 2003 ha coniato il termine Open Innovation oggi comunemente utilizzato dagli operatori del settore.
L’aumento della pressione competitiva e la riduzione del ciclo di vita del prodotto crea una domanda di innovazione più rapida ed un costo ridotto. Le aziende non trovano più all’interno dei propri centri di ricerca le innovazioni necessarie per crearsi un vantaggio competitivo tale da poter sostenere la concorrenza. Questa situazione ha fatto emergere nuove attività professionali e nuovi tipi di società. Questi nuovi professionisti agiscono come “mediatori della conoscenza” fornendo conoscenza tecnica in modo che le imprese possano accelerare e aumentare l’efficacia dei loro processi di innovazione. Il seminario di Salerno vuole presentare questa nuova figura che forse è la figura professionale più nuova, introdotta dalla globalizzazione. Il seminario è stato organizzato nell’ambito del Progetto Ulisse, del distretto Rotary 2100, da Michele Pappalardo, presidente del Rotary Club Salerno Picentia in collaborazione con l’associazione Aldius dei laureati e docenti della facoltà d’Ingegneria di Salerno.
Link breve:
Devi Registrarti ed effettuare il Login per scrivere un commento Accedi