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VATICANO: “SENTENZA STORICA”, GELMINI: “SIMBOLO IRRINUNCIABILE”. Martinez “I veri credenti in Dio trovino forza in questo pronunciamento”. Il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo sulla presenza del crocifisso nelle aule delle scuole italiane: “E’ la vittoria del diritto sulla legge, del vero amore per la promozione dell’uomo sul tentativo di eliminare Dio dall’orizzonte della storia a colpi di legalismo ideologico. Questa astensione della Corte è implicito riconoscimento del valore religioso della vita umana. I veri credenti in Dio, a qualunque confessione religiosa si riconducano, trovino forza in questo pronunciamento che si pone in controtendenza con la desacralizzazione delle nostre società contemporanee. Per noi cristiani è l’occasione per riaffermare il valore prototipico di un umanesimo fondato sul potere dell’amore e dell’amore portato all’estrema credibilità della sofferenza”. La Corte europea per i diritti dell’uomo ha dato ragione all’Italia sul caso dei crocifissi nelle scuole. Il nostro Paese è stato dunque assolto dall’accusa di violazione dei diritti umani per l’esposizione del simbolo religioso nelle aule scolastiche. La decisione, presa oggi con 15 voti a favore e solo 2 contrari, riguarda l’ammissione del crocifisso nelle aule degli istituti pubblici e diventa vincolante per tutti i 47 Paesi che sono membri del Consiglio d’Europa, cane da guardia del continente per il rispetto dei diritti. Nel novembre 2009 la Corte disse che il crocifisso poteva disturbare gli alunni non cristiani o atei, ma diversi Paesi fecero appello. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha affermato in una nota che “la Corte di Strasburgo rende giustizia all’Italia dell’assurda accusa di violazione dei diritti umani per l’esposizione del crocifisso nelle aule delle nostre scuole. Con la sentenza odierna viene consacrato il principio di reciprocità alla base dei rapporti fra le diverse culture e viene scritta la parola fine a un’accusa ingiustificata che non rendeva giustizia ai principi di solidarietà e accoglienza fra i popoli di cui il simbolo del crocifisso è custode.
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