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La veglia pasquale a Lampedusa come gesto di vicinanza per residenti ed immigrati

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Una strategia d’intervento unitario per Lampedusa. A promuoverla è l’arcidiocesi di Agrigento che, in questo modo, intende dare il proprio contributo per far fronte all’emergenza dell’isola. L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa ad Agrigento. Come “segno di attenzione” a Lampedusa e “vicinanza alla comunità cristiana”, l’arcivescovo, mons. Francesco Montenegro, ha comunicato che celebrerà la veglia pasquale non nella cattedrale di Agrigento, ma nella parrocchia san Gerlando di Lampedusa.

“La strategia d’intervento – afferma mons. Melchiorre Vutera, vicario generale dell’arcidiocesi siciliana – vuole essere un nuovo coordinamento delle attività della Chiesa agrigentina a sostegno della situazione di emergenza a Lampedusa. Il coordinamento nasce dall’esigenza di dare chiarezza e unitarietà agli interventi onde evitare che possano moltiplicarsi perdendo anche di efficacia”. Tre gli ambiti in cui si è pensato di strutturare l’iniziativa. Il primo è quello pastorale, volto a sostenere la comunità di Lampedusa. Ciò sarà possibile attraverso la presenza di sacerdoti provenienti dall’arcidiocesi di Agrigento ma anche da altre parti d’Italia. Sono molti i missionari che hanno manifestato la loro disponibilità. Gli obiettivi di questo ambito sono quelli di garantire un sostegno a don Stefano Nastasi, parroco di Lampedusa, nello svolgimento delle attività pastorali, garantire la loro ripresa, per quanto possibile, affinché la comunità ecclesiale dell’isola non abbia a soffrirne ulteriormente e possa trovare nella fede la carica per l’accoglienza”. In ultimo, dice mons. Vutera, “garantire un servizio di accompagnamento spirituale che possa aiutare la decompressione sociale e l’elaborazione psicologica di quanto accade”. Coordinatore dell’ambito sarà don Baldassare Reina, vicario diocesano per la pastorale, il quale sarà coadiuvato dai direttori dell’ufficio missionario diocesano, dell’ufficio per la catechesi e dell’Ufficio per l’insegnamento della religione cattolica.

“Il secondo ambito – afferma Valerio Landri, direttore della Caritas diocesana – è quello della Caritas. Si tratta di riunire tutte le attività a sostegno delle condizioni dei migranti, cercando d’integrare i servizi che, in questo momento, non sono idonei a soddisfare i bisogni di settemila persone: servizi igienici, distribuzione abbigliamento, scarpe, coperte, aiuti raccolti un po’ in giro per tutta la diocesi ma anche oltre e poi attività di animazione, soprattutto, in riferimento ai minori presenti sull’isola. Un servizio notturno di ronde della solidarietà che permetta di distribuire bevande calde e cibo a quanti dormono senza un tetto che li ripara e con una sola coperta a difesa dal freddo. Senza dimenticare che Lampedusa ha i suoi poveri, le sue difficoltà e che i lampedusani hanno bisogno di essere aiutati a libarsi della tensione che hanno accumulato in questo periodo. Si proverà a farlo attraverso un aiuto psicologico che inviti le persone a parlare, a sfogarsi, magari partendo dai più giovani che, di fatto, stanno vivendo tutta questa situazione di emergenza in maniera più distaccata”.

Verrà anche avviato “un servizio di reporting che permetta di conoscere meglio chi arriva, cosa si aspetta e cosa spera, tanti i giovani che in questi giorni hanno chiesto di poter chiamare i parenti affinché li venissero a prendere o che chiedevano dove fosse la stazione ferroviaria”. Obiettivi prioritari, dunque, di questo ambito, conclude il direttore diocesano della Caritas, “sono quelli di tutelare la dignità umana, dei migranti e dei lampedusani, coinvolgendo anche la comunità dell’isola in interventi pro migranti in modo da favorire la conoscenza reciproca e la destrutturazione del pregiudizio e della paura. Ovviamente cercheremo di collaborare con le istituzioni e le organizzazioni umanitarie presenti sull’isola”. A coordinare questo ambito sarà il direttore Landri, in collaborazione con Oliviero Forti, di Caritas italiana, e Giovanna Legname, operatrice Caritas. (agensir)

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Scritto da su 29 Marzo 2011. Archviato in In evidenza, Sociale. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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